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Caltanissetta & Presepi: a San Michele riprodotti la grotta e il borgo di Betlemme

Marcella Sardo

Caltanissetta & Presepi: a San Michele riprodotti la grotta e il borgo di Betlemme

Sab, 22/12/2018 - 15:19

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Guardare con gli “occhi del corpo” il bambino Gesù adagiato nella mangiatoia è stato il desiderio, trasformato in realtà, espresso da San Francesco. E’ stato proprio il Santo protettore d’Italia a iniziare quella che, ormai, è un’immancabile tradizione nelle case dei cristiani.

Ogni persona, oggi, cerca di esprimere, secondo la propria interpretazione, quel calore e quell’amore racchiuso nella mangiatoia. E la chiesa di San Michele, con il suo ordine francescano, ha voluto rispondere all’invito reiterando questo simbolico messaggio.

Il Presepe, che fino all’anno scorso era accolto nella piccola cappella del primo piano, quest’anno occupa un intero salone dell’antico convento.

Entrando nella sala, prima di raggiungere la grotta, il fedele calpesta la paglia e, metaforicamente, inizia a predisporre il proprio animo al lieto annuncio. Proprio come i pastori, poveri uomini che lavoravano duramente ogni giorno ma primi a conoscere il figlio di Dio, il cristiano viene invitato ad avvicinarsi con umiltà alla mangiatoria.

Il progetto è stato portato avanti con maestria e dedizione da Roberto Salvaggio, Angelo Di Benedetto, Antonio Ruvolo, Graziella Vancheri, Michela Campisi, Tiziana Morelli, Alessandro Di Leo e Isabella Camastra. “Il presepe, per la sua plasticità, offre in ogni particolare segni concreti della quotidianità della vita – hanno commentato gli ideatori – Proprio da questi particolari della vita umana si coglie il mistero dell’Incarnazione di un Dio che assume completamente la realtà umana”.

Il borgo di Betlemme e la stalla nella quale è stata accolta la Sacra Famiglia, quest’anno è stata sovrastata da un’immensa grotta. È proprio questa il fulcro di tutto il presepe, la crosta terrestre che sostiene e avvolge tutta l’umanità, la culla nella quale poter trovare protezione.

Da apprezzare, durante la visita, i vestiti dei pastori, le pecore che brucano l’erba, i bambini, i lavori umili dei contadini.

Le strutture e gli edifici, creati da Michele Lunetta e Giuseppe Pinazzo, sono stati realizzati interamente in legno lavorato con una particolare tecnica di stucchi e colle e, infine, impreziositi da una pittura che, attraverso l’uso sapiente del colore, ha reso l’aspetto della pietra lavorata.

I personaggi, forniti da un noto artista di Caltagirone, sono stati realizzati in terracotta e vestiti con abiti di stoffa.

La vegetazione e le luci, che appaiono a intermittenza dalle abitazioni, rendono ancora più suggestivo lo scenario.

“Quello che può sembrare un fatto anacronistico diventa un messaggio poiché permette di evidenziare come il Natale del Signore non è un avvenimento chiuso nel passato ma in cammino verso l’uomo di ogni luogo e ogni tempo. Là, dove c’è un uomo che accoglie la Parola di Dio, in lui si fa presente la <<novità>> di Dio” ha commentato il parroco Vincenzo Di Rocco.

Il Presepe, allestito nella sala conferenze della Parrocchia San Michele, è visitabile ogni giorno durante gli orari di apertura della chiesa.

Ingresso Libero.

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