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APPROFONDIMENTO, mafia: fermato il boss dell’eolico, “fedelissimo” di Messina Denaro

Redazione

APPROFONDIMENTO, mafia: fermato il boss dell’eolico, “fedelissimo” di Messina Denaro

Mar, 11/12/2018 - 10:18

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TRAPANI –  E’ stato il principale obiettivo dell’ultima operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani impegnati in una tenace e complessa manovra a tenaglia contro Matteo Messina Denaro. Matteo Tamburello, figlio di Salvatore, il vecchio capomafia di Mazara del vallo morto l’anno scorso, fermato oggi, e’ l’immagine del potere del superlatitante, tra fedelta’ assoluta e affari, con al centro l’eolico. Di Tamburello, esponente di spicco di Cosa nostra mazarese, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale, sono stati documentati solidi rapporti con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano, Gaspare Como, cognato di Messina Denaro, arrestato sempre dal Ros ad aprile nell’operazione “Anno zero”.
Le indagini sulla cosca di Mazara hanno ricostruito la fase riorganizzativa degli assetti di vertice, fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nella Sicilia occidentale. Secondo le risultanze dell’inchiesta “Eris”, coordinata dalla Dda di Palermo e culminata oggi con il fermo e le perquisizioni a carico di 25 fiancheggiatori e favoreggiatori di Messina Denaro, continua a rappresentare una realta’ strategica nelle dinamiche criminali d’area.
Tamburello era stato scarcerato nel novembre 2015 dopo aver scontato una condanna quale reggente della mafia mazarese fino al 2006 e sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Mazara del Vallo dove aveva ottenuto un lavoro in una cava di calcarenite. Le indagini hanno svelato che oltre a coordinare la cava, ne era di fatto socio occulto grazie a somme di denaro reperite in forza del suo peso mafioso. Soprattutto Tamburello programmava di gestire, direttamente e grazie alla collaborazione di un imprenditore mazarese, sottoposto oggi a perquisizione, cospicui lavori nell’ambito dell’eolico per l’ampliamento di un impianto in territorio di Mazara del Vallo, attraverso la palificazione di nuovi aereo-generatori. Per Tamburello era l’occasione per poter ripartire e costituiva un vero e proprio programma di infiltrazione mafiosa in uno degli affari piu’ importanti degli ultimi anni sul territorio siciliano ed in particolare trapanese. Insomma, aveva nuovamente acquisito un ruolo molto attivo nella cosca la cui reggenza tuttavia era stata affidata a Dario Messina, con il quale ha avuto comunque contatti privilegiati, cosi’ come con altri personaggi di primo piano, tra cui Vito Gondola, reggente del mandamento mazarese, morto a luglio 2017, Antonino Cuttone, consigliere economico di Mariano Agate, Raffaele Urso, al vertice della cosca di Campobello di Mazara.

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