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Micciche’ incontra ambasciatore spagnolo Gracia e invita re Felipe in Sicilia

Redazione

Micciche’ incontra ambasciatore spagnolo Gracia e invita re Felipe in Sicilia

Ven, 13/07/2018 - 19:25

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PALERMO  – Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micciche’, ha ricevuto in visita ufficiale a Palazzo dei Normanni l’ambasciatore di Spagna, Jesu’s Gracia, accompagnato dal console onorario Ignazio Caramanna. L’incontro e’ stato l’occasione per affrontare il nodo dell’indipendenza della Catalogna e le analogie con le spinte autonomistiche della Sicilia. L’ambasciatore ha spiegato che in Spagna la situazione non e’ facile da quando fu indetto il referendum per l’indipendenza della Catalogna, dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale. “In un momento in cui le istituzioni europee sono deboli – ha detto Gracia – la situazione catalana e le richieste indipendentiste indeboliscono economicamente la Spagna”. Il presidente Micciche’ ha invitato il re Felipe VI a Palazzo dei Normanni: “Anni fa ho conosciuto il padre, re Juan Carlos e adesso mi farebbe molto piacere incontrare Felipe: a Palermo ritroverebbe le sue radici”, ha detto. Un’occasione, l’incontro di oggi, per ricordare il forte e antico legame storico che unisce la Sicilia e la Spagna. Micciche’ ha posto l’attenzione sul periodo in cui la Sicilia, nei primi decenni del XVI secolo, entro’ a far parte dei possedimenti dei sovrani spagnoli.”Il Palazzo Reale di Palermo rappresenta una straordinaria sintesi di culture arabo, greco-bizantina e normanna e un raro esempio di convivenza. Durante la dominazione spagnola – ha spiegato il presidente dell’Ars, accompagnando l’ambasciatore Gracia nella sala dove sono esposti i ritratti di 21 vicere’ – il governo dell’Isola era gestito da un vicere’, una sorta di governatore, scelto fra personalita’ di rilievo della nobilta’, che, esercitando poteri amplissimi in nome e per conto del re, abitava proprio in questo Palazzo insieme con la sua corte”. “Ma e’ con i Borbone – ha concluso il presidente – che il Palazzo Reale si e’ trasformato ancora, tanto che nel 1798 la corte borbonica, trasferitasi qui a causa dell’occupazione francese di Napoli, fa modificare numerosi ambienti per adattarli alle nuove esigenze”.

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