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Caltanissetta tra prevenzione e gioco: tra le città capoluogo dove si spende di più in slot machine

Redazione

Caltanissetta tra prevenzione e gioco: tra le città capoluogo dove si spende di più in slot machine

Mar, 09/01/2018 - 00:17

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Con una spesa pro capite di 694 euro nel corso del 2016, Caltanissetta si aggiudica il secondo posto nella nostra regione tra le città capoluogo dove si spende di più in slot machine. Il dato emerge da una ricerca, tradotta in un sito web interattivo in cui è possibile visualizzare i dati comune per comune, realizzata dal Gruppo Gedi (ex Espresso) in collaborazione con Visual Lab.

Complessivamente, nel 2016, a Caltanissetta si sono spesi 43,85 milioni di euro nei 348 apparecchi installati sul territorio comunale (5,5 ogni mille abitanti). Solo Ragusa spende una cifra pro capite maggiore, 874 euro l’anno con una spesa totale di 64,26 milioni di euro e 370 apparecchi in funzione (5 ogni mille abitanti).

I dati naturalmente si riferiscono al mercato legale del gioco fisico e non tengono conto di quello online, settore che continua ad attrarre sempre più giocatori che, allettati dalle numerose offerte di caccia al bonus 2018, aprono nuovi conti di gioco sulle piattaforme virtuali autorizzate. Il 2016 è stato infatti l’anno del boom del gioco online. Per la prima volta è stata superata la cifra del miliardo di euro di raccolta con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. A fare da traino anche sull’online sono stati i giochi da casinò e le slot machine, mentre sono in leggero calo il poker e i giochi di carte in generale. A determinare il successo del gioco online è stata la crescita esponenziale del gioco in mobilità generato attraverso i moderni smartphone e i tablet, tramite le apposite applicazioni fornite da quasi tutte le piattaforme di gioco.

Che gli italiani, e i siciliani, siano amanti delle slot è un dato assodato. Le cifre fornite dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dicono che, dei quasi 96 miliardi di euro spesi in gioco d’azzardo in Italia, circa la metà viene bruciato nelle “macchinette mangiasoldi”. In Sicilia, su una spesa complessiva in gioco di poco più di 4 miliardi di euro, 2,2 miliardi sono andati via tra slot tradizionali e nuovi apparecchi Vlt. Questi ultimi, sebbene numericamente inferiori, determinano una maggiore raccolta in denaro perché consentono di giocare fino ad un massimo di 10 euro a puntata (le “vecchie” slot si fermano a 2 euro) e accettano, oltre alle monete, anche banconote e carte prepagate.

L’enorme offerta di gioco d’azzardo ha ricadute negative sociali e sanitarie, oltre che economiche. Sono sempre di più i casi di gioco d’azzardo patologico e di giocatori a rischio nel nostro paese. Stato, regione ed enti locali sono chiamati ad intervenire sia cercando di agire sul fronte della diminuzione dell’offerta sia su quello dell’educazione e della prevenzione.

A Caltanissetta è stato recentemente approvato dalla direzione aziendale dell’Asp un progetto per la cura e prevenzione del gioco patologico. “Non perdere te stesso”, questo il nome evocativo scelto per un programma articolato di azioni e di interventi nella provincia, già finanziato con poco più di 200 mila euro. Tra le attività previste ci sono azioni di informazione e sensibilizzazione sui rischi del gioco d’azzardo patologico rivolte in particolare ai giovani delle scuole e alle famiglie e la messa a punto di un percorso terapeutico riabilitativo per i soggetti che abbiano già contratto la patologia.

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