Salute

Serradifalco. Il Comune deve corrispondere a docenti e personale scolastico del plesso “Falcone” i soldi per i pasti consumati con la mensa scolastica.

Redazione 1

Serradifalco. Il Comune deve corrispondere a docenti e personale scolastico del plesso “Falcone” i soldi per i pasti consumati con la mensa scolastica.

Gio, 07/12/2017 - 22:21

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SERRADIFALCO. Il Comune dovrà corrispondere ai dipendenti del Miur assegnati all’“Istituto Comprensivo Filippo Puglisi”, plesso scolastico “Giovanni Falcone”, i soldi delle quote loro spettanti per i pasti consumati durante il lavoro da loro prestato nell’organizzazione ed espletamento del servizio di refezione scolastica. Si tratta di una vicenda che si trascina da qualche anno e che s’è innescata nel momento in cui i dipendenti hanno deciso di rivolgersi al Giudice del lavoro chiamando in giudizio lo stesso Comune. Tali somme, infatti, sono erogate dal Miur ed incassate dal Comune. I dipendenti avevano chiesto il pagamento, con interessi e rivalutazione maturati e maturandi, delle quote loro spettanti dei contributi che, nel dettaglio, erano di 9.443,42 euro per l’anno 2012, 10.394,92 euro per il 2013 e 10.249,32 euro per il 2014. Il giudice del lavoro, a conclusione del processo, ha condannato il Comune, lo scorso 28 novembre, al pagamento di 28.773,97 euro, oltre interessi, rivalutazione maturati e maturandi e spese legali. Le parti hanno poi deciso di predisporre un comune accordo fra le parti, con apposito atto di transazione, rinunciando agli interessi maturati e maturandi e ad ogni altra azione di rivalsa nei confronti del Comune corrispondendo, a titolo di contributo forfettario delle spese sostenute dai ricorrenti, la somma di 4 mila euro. La Giunta ha deciso di procedere alla transazione con i dipendenti della scuola al fine di definire bonariamente la vertenza approvando la transazione e riconoscendo ai ricorrenti la somma complessiva di 32.773,97 euro comprensiva di contributo forfettario delle spese sostenute dagli stessi a tacitazione della controversia instaurata ed a completa rinuncia di intraprendere un contenzioso, nonché degli interessi maturati e maturandi. In questo modo sarà possibile chiudere una vicenda che si protraeva ormai dal 2012 quando non gli erano state corrisposte le quote loro spettanti per i pasti consumati durante il lavoro da loro prestato nell’organizzazione ed espletamento del servizio di refezione scolastica. Le stesse che, ora, dopo il ricorso al Giudice del lavoro, il Comune andrà ad assicurare agli stessi dipendenti.

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