SAN CATALDO. S’è svolto a Palazzo delle Spighe un incontro tra il sindaco Giampiero Modaffari, l’assessore comunale alla Sanità Angelo La Rosa, i consiglieri comunali del Partito Democratico Marianna Guttilla e Marco Andaloro e la dirigente dell’unità operativa Spemp (Sanità pubblica epidemiologia e medicina preventiva) dell’Azienda sanitaria provinciale dott.ssa Graziella Rossella (nella foto). L’incontro ha avuto l’obiettivo di conoscere ed approfondire il tema delle vaccinazioni in ambito cittadino. La Dott.ssa Rosselli, nella circostanza, ha fornito i dati sulle vaccinazioni dei bambini di età compresa tra 2 mesi e 5 anni, riferiti al periodo che va dal 2011 al 2016. La riunione si è svolta a seguito della recente approvazione in Consiglio comunale di una mozione del Pd che impegna l’amministrazione a realizzare uno studio sulle vaccinazioni di concerto con gli enti medico-ospedalieri; sollecitare in particolare la Regione Siciliana per l’approvazione di una legge che renda obbligatoria la vaccinazione dei bambini frequentanti gli asili nido ed altri luoghi pubblici e prevedere analogo obbligo negli istituti di San Cataldo; sensibilizzare la popolazione verso una corretta informazione sui vaccini. La prevenzione riguarda antipolio, antitetanica, antiepatite “B”, antidifterica, pertosse e Hib. Secondo i parametri forniti sulle “Coperture vaccinali nell’infanzia e nell’adolescenza Anno 2015”, la percentuale di prevenzione a livello nazionale sui bambini di due anni sono scese sotto i livelli di guardia. Interpellata sulla situazione sancataldese, la dott.ssa Rosselli ha rassicurato che nella Città di San Cataldo la media delle vaccinazioni sui bambini si attesta oltre il 98%. Il sindaco Modaffari, al riguardo, ha dichiarato : “A seguito dell’approvazione della mozione del Pd, l’amministrazione si è attivata per dare corso al dispositivo sulle vaccinazioni. Il nostro intendimento è fare sempre attività di prevenzione e sensibilizzazione per incrementare ancor di più il numero delle vaccinazioni, collaborando con gli addetti ai lavori e promuovendo incontri più frequenti con le famiglie”.