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Mussomeli, il ricordo delll’uomo Spinnato 35 anni dopo la morte

Carmelo Barba

Mussomeli, il ricordo delll’uomo Spinnato 35 anni dopo la morte

Sab, 12/11/2016 - 09:00

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barone-spinnatoMUSSOMELI – Salvatore Spinnato, laureato in giurisprudenza, agricoltore, delegato regionale alla Provincia di Caltanissetta, fu anche uomo politico: una persona, forse dimenticata troppo in fretta, non fosse altro per avere ricoperto ruoli importanti nelle Istituzioni sia pubbliche che private.

“Nato a Mussomeli l’11 giugno 1914 da Don Ciccio (all’anagrafe Sebastiano) e da donna Rosalia Mancuso, fece in loco le scuole elementari trasferendosi poi ad Acireale dove compi gli studi ginnasiali e liceali presso il Collegio Pennisi. Conseguita la maturità classica nel 1933, frequentò i corsi di Giurisprudenza presso l’Università di Palermo dove conseguì la laurea nell’anno accademico 1936/37.
Rientrato quindi a Mussomeli e prese in mano le redini della vasta azienda familiare, si dedicò all’amministrazione oculata e razionale di essa attendendo con gradualità ma anche con determinazione, al suo ammodernamento. Alla ripresa della vita democratica, dopo il fascismo, si dedicò con trasporto e passione alla politica, svolgendo la funzione di vice sindaco durante la sindacatura del Barone Mistretta. Entrò tra i primi nella D.C. di cui divenne ben presto uno degli esponenti più prestigiosi, anche a livello provinciale. Nominato nel 1951 Delegato regionale alla Provincia (carica che mantenne fino al 1955), sin-casa-spinnatoi fece molto apprezzare a livello sia provinciale che regionale, per le notevoli qualità di amministratore equilibrato e trasparente che seppe evidenziare. In quegli stessi anni fece anche parte della Consulta provinciale del partito, dopo avere ricoperto il ruolo di vice segretario. Dal 1956 al 1962 tornò ad occuparsi direttamente della
politica locale con memorabili battaglie che determinarono, tra l’altro, nel 1960, la nascita della Banca Popolare di Mussomeli di cui fu Presidente durante vita. Dal 1962 si ritirò definitivamente dalla politica attiva.”
(Queste notizie sono state stralciate dal II° volume del Prof. Angelo Barba “Chiesa e società nello sviluppo storico di Mussomeli”)

Residente al numero civico 50 di Via Maqueda in Palermo, sposato con la baronessa Maria Fatta, papà di tre figli Francesco, Ruzzi e Bea, trascorse molto del suo tempo nella tenuta di Mappa a Mussomeli, dove – specialmente nel periodo estivo- fu, meta di visite di amici, conoscenti, personalità politiche e non.
Lo incontravano in molti, conoscevano la sua personalità e lui, l’avvocato, sapeva ascoltare; colloquiava ed era aperto a tutti. La sua signorilità ed autorevolezza, il senso dell’accoglienza furono in lui doti molto marcate.

Sensibile ai problemi dei giovani, seppe essere giovane fra i giovani: gioviale ma anche austero, manifestò spesso anche il senso dell’umorismo.
Non disdegnò i momenti ricreativi, come quando organizzò, alla fine degli anni 60, nell’ex palazzo Trabia oggi Palazzo eredi Mingoia un’eccezionale serata canora per un concorso di voci nuove, attentamente seguito da una giuria, rappresentata anche dai dirigenti dell’Ente Provinciale del Turismo di Caltanissetta. L’uomo Spinnato, dinanzi a problemi seri, non si tirò mai indietro come quando si trattò di aiutare un bambino di nome Antonio che necessitava di essere urgentemente operato ai reni. Di questo bambino se ne occupò finanche la radio locale (il C.R.M) che con una apposita trasmissione radiofonica chiamò tutta la cittadinanza a solidarizzare concretamente “PRO ANTONIO” nei suoi viaggi della speranza a Verona e poi anche presso altri centri dove fu successivamente operato.
Da banchiere, poi, Il Presidente Spinnato seppe intervenire a sostegno del terziario e delle spinnato-allassemblea-banche-pop-nazattività produttive della zona con particolare attenzione verso l’agricoltura che costituiva allora la principale fonte di reddito. Sono ancora in tanti, e tra questi alcuni dipendenti della Provincia oggi pensionati, a ricordare positivamente l’Amministrazione Spinnato, il suo rigore amministrativo e la sua incisività nell’affrontare e risolvere i diversi problemi dell’Ente Provincia di Caltanissetta allorquando le casse dell’Ente non brillavano per liquidità.
Alcuni periodi della vita di Salvatore Spinnato si possono così sintetizzare:
Nel decennio 1950/1960 la sua attenzione fu in parte dedicata alla politica istituendo il Centro di Assistenza Sociale.
Tale centro, attrezzato di segreteria, frequentato subito e con entusiasmo da uomini e donne, fu uno dei primi circoli ad avere in dotazione e a disposizione dei soci un televisore che, specialmente nelle ore serali e nel periodo invernale, costituì l’elemento anche di attrazione per la frequenza dei locali della sede, di proprietà dei “Ciccarelli.”. Fu un circolo politico- ricreativo – assistenziale con molti soci, che si rivelò subito il fiore all’occhiello rispetto agli altri circoli , dando così impulso e voce a quanti non si riconobbero nelle idee dei governanti di turno. L’originale e ripetuto suono del clacson della macchina di Spinnato, ogniqualvolta questi giunse a Mussomeli, divenne, per gli amici del Centro, il segno convenzionale che “lu Spinnatu già arrivà”. Con tale clacson, infatti, riusciva a radunare gli amici, che, incredibilmente, ben presto affollavano i locali del Centro, svuotando contemporaneamente il vicino bar di Siragusa dove i pochi continuavano il gioco delle carte per consumare un caffè o un cono gelato.
Al suo arrivo a Mussomeli, in effetti, la sua prima tappa era metodicamente programmata al Centro di Assistenza sociale per incontrare gli amici, proprio là in fondo alla Via della Vittoria. Successivamente, dopo gli incontri di reciproca informazione, raggiungeva l’abitazione di Via Capodici per poi ritirarsi, se c’era necessità, nella sua tenuta di Mappa.
Ma il Centro di Assistenza sociale si occupò anche di solidarietà. Numerosi furono gli interventi assistenziali operati con l’aiuto anche della infaticabile Suor Maria Luisa che con la famiglia Spinnato ebbe ottimi rapporti di collaborazione.
discorso-inaugurazione-bancaNon solo solidarietà, dunque; il Centro diede anche l’occasione a molti di trascorrere momenti ricreativi e culturali; lì, si programmarono le diverse attività come le serate di carnevale, la tavolata di S. Giuseppe, gli incontri e dibattiti; lì, s’incontrarono gli uomini politici. I soci del Centro, infatti, appartenevano o erano simpatizzanti di una certa corrente democristiana in contrapposizione all’allora classe dirigente del partito che governò il paese in tutte le direzioni .
Il Centro di assistenza sociale (CAS), servì innanzitutto ad aggregare concittadini che condividevano lo stare insieme, idee e programmi da sviluppare. Infatti, fu così che, nel 1960, in occasione del rinnovo del Consiglio comunale, Spinnato presentò una sua lista civica, denominata “HONESTAS”; Dopo un’infuocata ed entusiasmante campagna elettorale, dove ognuno si caricò di passione politica, ottenne l’elezione di sei consiglieri spezzando così il monopolio del potere amministrativo che, a quell’epoca, fu soltanto nelle mani di pochi.

Il ventennio successivo (1960/1980), nelle alterne vicende, fu caratterizzato dall’ininterrotta Presidenza, assunta a seguito della fondazione e costituzione, non senza difficoltà, della Banca Popolare di Mussomeli, di cui ne fu l’ideatore, promotore e Primo Presidente sino alla morte.
I successivi otto sportelli bancari, aperti in provincia e fuori provincia sempre da Spinnato, piazza-romafecero assumere all’istituto mussomelese le caratteristiche di una banca a livello interprovinciale espandendo e potenziando così la sua sfera operativa commerciale: raggiunse dimensioni davvero ragguardevoli, che nel tempo costituirono un prezioso tesoro da custodire gelosamente e da tenere sempre sott’occhio.
Sotto la sua Presidenza, l’ex Banca Popolare di Mussomeli assunse circa 30 dipendenti. Ebbe oltre 130 soci ed una variegata , diversificata , fidelizzata e vasta clientela rappresentando nel ventennio un valido ed importante baluardo a sostegno dell’economia del territorio.
La sua , dunque, fu una presenza attiva , che sicuramente contribuì allo sviluppo socio- economico della comunità: Ricoprì perciò un ruolo di primo piano e la sua attività di banchiere fu apprezzata nei molteplici ambienti della vita pubblica: fu conosciuto dappertutto: negli uffici finanziari, nel mondo politico, nel mondo ecclesiale (mons. Giovanni Spinnato era suo fratello), quello culturale, imprenditoriale, insomma l’Avv. Spinnato fu davvero una risorsa.
La sua improvvisa ed inaspettata morte, sopraggiunta il 21 dicembre 1980 per l’impietosa furia di una grave malattia che l’ha colpito, destò nei familiari e negli amici tanto sgomento, incredulità e fondata preoccupazione soprattutto negli ambienti della Banca, a tal punto da non risparmiarla da quegli incalzanti processi di fusione per incorporazione che venivano da più parti sollecitati. Infatti, la Banca popolare S. Angelo di Licata trovò terreno fertile per allargare la sua sfera d’azione mediante l’acquisizione di una consorella.
L’avvocato Salvatore Spinnato non cercò protagonismo, amò Mussomeli e ne testimoniò fino all’ultimo il suo esserci.
Fu una figura davvero molto nota; in tanti riconobbero la sua spiccata personalità.
Eppure, dopo la sua morte, molto presto scese un incomprensibile quanto assurdo silenzio.
L’uomo Spinnato, quasi certamente, nei tempi in cui siamo non è conosciuto dalle nuove generazioni; sembra poi non essere ricordato neanche dagli stessi uomini politici né tanto meno da quelle persone che gli furono vicine. “Sarebbe terribilmente triste ed ancora più crudele”, secondo alcuni suoi estimatori, se Spinnato fosse stato dimenticato anche dagli stessi suoi amici. E’ un discutibile quanto ingeneroso oblio.

E qualcuno ancora si chiede:
Dov’è il politico Spinnato che negli anni 60 riuscì con i suoi comizi a riempire le piazze del foto-sede-banca-s-angelo-mussomelicentro storico, dove assiepati i cittadini ascoltarono la sua sempre suadente e piacevole oratoria a tal punto da far tenere banco in tutti i circoli cittadini, in tutti i partiti politici, lievitando così il dibattito politico, e creando interesse per le diverse problematiche del territorio?

Dov’è il cittadino Spinnato che cercò soluzioni ai problemi di carattere sociale nonchè individuale, molti dei quali risolti positivamente con quella discrezione e signorilità che gli furono congenite?
Dov’è infine l’uomo Spinnato che non mollò mai dinanzi a quei sani principi, che furono la sua ragion d’essere? Infatti, mai a nessuno creò illusioni con facili promesse d’impiego e di quant’altro che, nella legalità, non era possibile perseguire.
Forse ciò fu un suo “difetto”!: Parlare in maniera chiara alla gente, non creare illusioni, aiutare le persone, nei limiti del possibile. Forse sarà stato questo suo modo di essere e di fare che non gli consentirono di avere fortuna politica, privando così la comunità di potere contare su una persona corretta e valida. Ma l’Avv. Salvatore Spinnato ebbe tuttavia anche avversari politici, che, però, riconobbero in lui tanta capacità e rigore amministrativo nella gestione della cosa pubblica. Un personaggio, dunque, che silenziosamente, improvvisamente e dignitosamente, da questo mondo se ne andò in punta di piedi.

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