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San Cataldo. La Giunta ha deciso di impugnare avanti al Tar il decreto regionale di estinzione dell’Ipab “Canonico Pagano”.

Redazione 1

San Cataldo. La Giunta ha deciso di impugnare avanti al Tar il decreto regionale di estinzione dell’Ipab “Canonico Pagano”.

Mer, 14/09/2016 - 22:08

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senza-titolo-14-1500x841SAN CATALDO. La Giunta comunale ha autorizzato il sindaco Giampiero Modaffari a proporre impugnativa davanti al Tar Sicilia avverso il decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 386 dell’8 agosto2016 relativo alla estinzione dell’Ipab “Canonico Pagano di San Cataldo” (nella foto). Nel contempo, il primo cittadino è stato anche autorizzato al conferimento del relativo incarico al legale per difendere le ragioni del Comune nella vicenda. In particolare, il decreto relativo alla estinzione dell’Ipab “Canonico Pagano di San Cataldo” è dell’8 agosto ma è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana lo scorso 2 settembre. L’impugnativa riguarda in particolare l’articolo 1 e cioè “per le motivazioni di cui in premessa, l’Ipab “Casa di Ospitalità’ Centro Servizi Sociali Canonico Cataldo Pagano” di S. Cataldo è estinta, ai sensi dell’art. 34 comma 2 della L.r. n. 22/1986”. L’altro articolo da impugnare è l’art. 2 che recita “II patrimonio dell’ Ipab suddetta è devoluto al Comune di San Cataldo, ai sensi dell’art. 34 della L.r. 22/86, come interpretato dall’art. 60 della L.r. n. 10/1999, con assunzione da parte dello stesso di ogni rapporto attivo e passivo; il Comune assorbe anche il personale dipendente, facendone salvi i diritti acquisiti in rapporto al maturato economico”. Secondo la Giunta Modaffari “il Decreto del Presidente della Regione Siciliana è affetto da taluni vizi procedurali che hanno inficiato l’intero procedimento amministrativo, primo e non ultimo la nomina di un Commissario Straordinario avvenuta alla fine del mese di Maggio, quando il Sindaco, con Determinazione n. 9 del 2 febbraio 2016, aveva proceduto alla regolare ricostituzione del Consiglio d’Amministrazione dell’Ipab, il cui provvedimento non era mai stato, di fatto, ratificato dal competente Assessorato regionale il quale, aveva addirittura proceduto alla nomina del Commissario Straordinario senza peraltro informare il Comune”. La Giunta ha anche reso noto di aver chiesto, tramite il Sindaco e l’Assessore ai Servizi Sociali, con nota del 1° giugno inviata per pec al Dipartimento alla Famiglia e alle Politiche sociali dell’Assessorato regionale competente, di ricevere informazioni sullo stato del procedimento amministrativo ed in particolare, in ordine alla mancata ratifica della sopra richiamata Determinazione del Sindaco; sugli atti posti in essere dal Dipartimento regionale; la eventuale notifica dei provvedimenti regionali già adottati”. Tuttavia, secondo la Giunta, “ancora nessuna comunicazione è pervenuta dall’Assessorato fino alla emanazione del Decreto del Presidente della Regione”. Secondo la Giunta “la mancata comunicazione da parte della Regione in ordine ai provvedimenti adottati ha, di fatto e di diritto, impedito al Consiglio Comunale di pronunciarsi in merito alla proposta di estinzione avanzata dal Commissario Straordinario, i cui atti sono da ritenersi nulli in quanto la sua nomina è viziata nella legittimità”. Per altro la Giunta ha anche precisato che “Il Comune non è nelle condizioni di assumersi l’onere, previsto da una norma della Regione Siciliana risalente ad oltre trent’anni addietro che oggi, stante le attuali condizioni in cui versano gli Enti locali siciliani, che pongono quella norma fuori dalla storia e da ogni logica di buon senso”. Dunque, <considerata l’insostenibilità finanziaria in ordine alla possibilità di dare esecuzione al Decreto, considerate le forti criticità economico-finanziarie in cui versa il Comune ed alle quali si aggiungerebbero le devastanti conseguenze derivanti dalla situazione debitoria dell’Ipab e all’assorbimento del personale in essa inquadrato, che si tradurrebbero sin d’ora in una certa dichiarazione di dissesto finanziario, ecc che l’amministrazione comunale ha ritenuto doveroso e necessario, procedere all’impugnativa del Decreto del Presidente della Regione. L’incarico legale sarà affidato all’avv. Giacomo Lo Presti.