Salute

Donato un defibrillatore al plesso “Don Pino Puglisi”. Le ragioni del cuore a servizio della cittadinanza attiva.

Carmelo Barba

Donato un defibrillatore al plesso “Don Pino Puglisi”. Le ragioni del cuore a servizio della cittadinanza attiva.

Ven, 09/09/2016 - 18:29

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img_20160906_183657MUSSOMELI – Dal responsabile dell’Ufficio stampa dell’Istituto comprensivo “Paolo Emiliani Giudici”, prof. Tonino Calà, riceviamo e pubblichiamo:Un verso del Talmud ebraico recita: “Chi salva una vita umana, salva l’intera umanità”. Sul valore profondamente umano della donazione e del donarsi, Don Pino Puglisi, figura di grande educatore a cui è stato intitolato il plesso di viale Peppe Sorce dell’Istituto “Paolo Emiliani Giudici”, così si esprimeva: “Uno dei vizi più diffusi del mondo consumistico – infatti – è il piacere. E il denaro, essendo il mezzo più facile per procurare il piacere, è un altro dei valori maggiori del nostro tempo. L’uomo di oggi è legato alla “roba” più che agli affetti”. Nel corso del precedente anno scolastico 2015/16, per impegno e volontà della dirigente scolastica prof.ssa Alessandra Camerota, sono stati donati due defibrillatori alla scuola media di Sutera e alla scuola materna “Madre Teresa di Calcutta” di Mussomeli. L’iniziativa dei due defibrillatori donati faceva seguito ad un corso di formazione sul primo soccorso che era stato effettuato presso la scuola dagli infermieri professionali Enzo Schifano e Sebastiano Nisi che lavorano nell’unità di Chirurgia generale dell’ospedale “Immacolata Maria Longo” di Mussomeli. Giunge adesso un’altra bella notizia: la signora Silvana Noto e famiglia, moglie del compianto dott. Daniele Camerota, ha deciso di donare un defibrillatore al plesso “Don Pino Puglisi” di viale Peppe Sorce. La particolarità dell’atto donante consiste nel fatto che la signora Noto è cugina della dirigente scolastica Alessandra Camerota e tale circostanza ha assunto ed assume un valore personale ed affettivo che ha commosso profondamente la dirigente scolastica. Diceva un navigato giornalista della carta stampata che: “le notizie negative riempiono le prime pagine dei giornali e li fanno vendere. Le notizie positive meritano un trafiletto o vengono messe in coda al giornale”. La scuola, la cui vocazione culturale e formativa ne fa agenzia di maturazione individuale e collettiva, preferisce e dà priorità alle buone notizie per offrire una testimonianza concreta sul valore della vita quale segno tangibile di una educazione permanente che dà fiducia e sicurezza ai suoi alunni. Il defibrillatore è stato consegnato dalla signora Noto alla dirigente scolastica Alessandra Camerota martedì 6 settembre, presso il campetto del parco urbano “Salvatore Genco”, in occasione del torneo di calcio “4° Memorial Daniele Camerota”. Tra le due signore è intercorsa una corrispondenza epistolare dai toni commoventi e contemporaneamente mirata a fare qualcosa di concreto e positivo per gli alunni e per la scuola. Proprio la dolorosa esperienza vissuta dalla signora Noto e dalla sua famiglia ha avuto quale esito gradito e riconosciuto dalla comunità scolastica di donare il Dae (defibrillatore automatico esterno) da parte della stessa alla scuola, quale preciso impegno civico, nella consapevolezza di fare un gesto di grande valore umano ed educativo. Nella sua risposta epistolare, la dirigente scolastica ha ringraziato la famiglia Noto per il gesto nobile ricevuto, evidenziandolo ed affermando: “Donare un defibrillatore a una scuola del primo ciclo, significa riconoscere l’alto valore della vita umana, così preziosa ma anche così labile e precaria; per noi, custodire questo defibrillatore, sarà come custodire la vita e riconoscerne quotidianamente il suo inestimabile valore. Avere un defibrillatore a scuola è già, di per sé, una lezione di vita: significa trasmettere ai nostri alunni, il rispetto per la vita, contro ogni forma di degrado, di abbandono e di banalizzazione, che talora caratterizza i comportamenti degli adolescenti i quali sono alla ricerca di senso e significato, ma spesso dimenticano come sia fragile e sottile il limite tra la vita e la morte. Noi educatori, donne e uomini di scuola, vogliamo educare al rispetto e alla salvaguardia della vita, in tutte le sue forme, in tutte le sue stagioni”.

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