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Caltanissetta, Leandro Janni sulla nuova giunta: “Il sogno di Ruvolo diventa incubo”

Redazione

Caltanissetta, Leandro Janni sulla nuova giunta: “Il sogno di Ruvolo diventa incubo”

Mer, 03/08/2016 - 09:48

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CALTANISSETTA – Di seguito pubblichiamo la lettera inviata dal presidente regionale di Italia Nostra, Leandro Janni, dopo la nomina dei nuovi assessori della giunta Ruvolo:

“ll sogno di Ruvolo finito male

Un sogno trasformato in incubo. Un sogno trasformato in una sorta di parodia civica, in un posticcio “esperimento” politico imposto dai soliti strateghi del nulla.

Caltanissetta, agosto 2016. A volte un’immagine vale più di mille parole. Ed eccola l’immagine che parla, che svela. Che tradisce. L’immagine – un po’ sfocata – della nuova Giunta municipale nissena: al centro Giovanni Ruvolo (sindaco), circondato dai sei nuovi assessori: Giuseppe Tumminelli (Udc), Felice Dierna (Udc), Graziella Riggi (Intesa civica solidale), Ilaria Insisa (Pd), Vito Margherita (Pd) e Carlo Campione (Intesa civica solidale). Guardiamola bene, dunque, questa immagine: ciascuna di queste persone rivolge lo sguardo verso qualcuno o qualcosa. Sorrisi aperti, distesi non se ne vedono. La faccia del sindaco Ruvolo manifesta una sorta di sogghigno imbarazzato e sfuggente. Ma guardiamola ancora meglio questa immagine: cosa ci svela, cosa ci dice? Ci svela chiaramente, inesorabilmente un gruppo di persone in un interno, «ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi!» – direbbe Vasco Rossi. «Sei personaggi (più uno) in cerca d’autore» – direbbe invece Luigi Pirandello. Ma è meglio lasciar perdere le citazioni letterarie e continuare ad osservare l’immagine fotografica. Insomma, questo non è un gruppo, non è una squadra; queste non sono persone che guardano nella medesima direzione. Differente è lo spirito, differenti le intenzioni, differenti sono i progetti di queste persone.  Ammesso che queste persone abbiano un progetto. Un progetto per questa sventurata Città.

E diciamolo pure: queste persone portano dentro di sé i fantasmi dei sei assessori che hanno sostituito, che hanno soppiantato. In base a che cosa poi? A quale principio? A quale regola? A quale strategia? Noi sappiamo chi ha deciso tutto questo, chi ha imposto tutto questo: insinuandosi tra le ambiguità e le contraddizioni, facendo leva sulle evidenti debolezze di questo Sindaco – incapace di dialogare, di ascoltare, di rispettare. Incapace  di tutelare e valorizzare. Incapace di programmare, coordinare, di perseguire obiettivi e finalità in modo serio e determinato, coerente. Incapace di porsi nel dovuto atteggiamento di umiltà. Incapace di spirito di comunione. Di lealtà.

Il deserto che questo Sindaco ha intorno a sé è soprattutto il prodotto delle sue scelte sbagliate. Del suo atteggiamento improprio, del suo ostinato autismo politico. Della sua incontenibile vanagloria politico-amministrativa fatta di retorica e di slogan cinici e buonisti. Quante ambizioni sbagliate in questa immagine. E quante illusorie, stanche promesse, ancora. Il sogno di questo Sindaco è finito. Finito male. Un sogno trasformato in incubo. Un sogno trasformato in una sorta di parodia civica, in un posticcio “esperimento” politico imposto dai soliti strateghi del nulla. Di mestiere politicanti e pupari. A vita. E i cittadini? Essi probabilmente attendono pazientemente, e con la consueta nissena moderazione, la prossima messa in scena, la prossima ambizione sbagliata, la prossima mediocre illusione. Invecchiando, sopravvivendo stancamente in questa sventurata, lontana e sola Città.

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