CAMPOFRANCO – La cerimonia di Sabato mattina, svoltasi presso i locali della Biblioteca Comunale di Campofranco, la consegna ufficiale alla Dirigente dell’IIS Mussomeli-Campofranco, prof.ssa Carmela Campo, diuna tela raffigurante Placido Rizzotto. La manifestazione è iniziata con la proiezione del film “Placido Rizzotto”, del regista Pasquale Scimeca, che narra la vita e l’impegno politico del sindacalista, figlio di un mafioso, che ha avuto il coraggio di rinnegare il suo passato e battersi per la legalità ed al pari di tanti eroi dei nostri giorni ha perso la vita, rapito e ucciso il 10 marzo 1948 da sicari di Luciano Liggio, che volevano anche fermare il suo impegno a favore del movimento contadino per l’occupazione delle terre. Il pittore castelterminese Ruben Gozzi ha voluto rendere omaggio al sindacalista con un ritratto molto significativo che ha donato all’associazione suterese “Concerto Primo Maggio Campofranco” che si batte contro la mafia e per l’affermazione della legalità e che ha realizzato in collaborazione con l’Istituto Professionale di Campofranco, sezione staccata dell’IIS, la manifestazione del 27 maggio. Dopo la cerimonia della scopertura del ritratto, la tela è stata consegnata simbolicamente alla dirigente Carmela Campo, la quale ha sottolineato l’impegno altissimo di Placido Rizzotto, nonché quello dell’associazione fatta da giovani che credono e lottano per diffondere gli ideali degli uomini giusti. La cerimonia è proseguita con il dono, di una targa commemorativa del sindacalista corleonese alla scuola di Campofranco sezione staccata dell’IIS Mussomeli-Campofranco, come riconoscimento per l’ attiva partecipazione e questa e ad altre manifestazioni socio-culturali. Con la declamazione di un testo poetico sulla “mafia” composto dalla studentessa, Marika Schillaci, della classe prima dell’indirizzo Socio Sanitario e la mostra dei lavori realizzati dagli alunni sul tema della legalità si è conclusa l’evento che avvalora, ancor di più, la tesi del giudice Di Matteo che la mafia non si sconfigge con le armi, ma con la conoscenza e l’educazione a cui devono cooperare tutte le agenzie educative del territorio operando in sinergia.