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Caltanissetta, il pestaggio del nigeriano. Ecco come è andata, il racconto di un testimone

Redazione

Caltanissetta, il pestaggio del nigeriano. Ecco come è andata, il racconto di un testimone

Lun, 15/06/2015 - 23:44

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imageCALTANISSETTA – Ha voluto raccontarci com’è andata. Ciò che ha visto nella violenta notte di sabato nel centro storico del capoluogo nisseno che si è conclusa con il ricovero di un nigeriano all’ospedale S. Elia: numerose le fratture riportate dal giovane. La persona che ci rivela l’intero dipanarsi della vicenda non ha compiuto 18 anni, ancora sconvolta con voce tenue, sciorina ogni dettaglio.

Sembra un sabato come tanti altri. Molti giovani sono raggruppati nei pressi del palco montato dinanzi la stata di re Umberto I°. La vicenda prende avvio alle spalle della succitata struttura metallica. Un ragazzo nigeriano, a più riprese, stuzzica una ragazza che appare priva di accompagnatori. Il tenore delle avances sembra diventare sempre più pressante fino a quando la fanciulla si porta alla base della statua del monarca dove sosta un gruppo di giovani nisseni. Si avvicina al suo fidanzato e gli racconta l’accaduto. Il giovane, al termine di una brevissima discussione e dopo aver chiesto informazioni sul “disturbatore”, si alza di scatto seguito da due amici (uno indossa una camicia rosa, l’altro una t-shirt bianca ma con una serie di figure geometriche dai colori sgargianti, davanti e sul retro). Si dirigono verso il giovane nigeriano che, percepito il pericolo, tenta di giustificarsi, di spiegarsi, ma non ne ha il tempo: è colpito con due terrificanti pugni dal fidanzato, che indossa una camicia di jeans, della ragazza. L’effetto dei due ‘diretti’ è immediato, il ragazzo di colore è scaraventato, violentemente, contro l’asfalto; non reagisce, ma fugge velocissimo correndo per via Aristuto. I tre aggressori dapprima sembrano volerlo inseguire poi desistono e tornano indietro, ridendo e scherzando.

L’alterco verificatosi solo per un breve lasso di tempo interrompe il clima di spensieratezza dei tanti giovani presenti, in molti si sono resi conto dell’accaduto, altri no. Tutto sembra finito ed invece dopo circa dieci minuti, l’aggredito torna accompagnato da due connazionali. Le intenzioni appaiono, sin da subito, poco amichevoli.

Il trio sbuca da via Aristuto e si dirige con fare deciso verso il gruppo degli aggressori. Adesso tutti si rendono conto di quello che potrebbe accadere. Molti giovani impauriti si scansano e questi movimenti repentini e nervosi allertano la gran massa di giovani che staziona davanti al palco. Nonostante non sia ancora successo niente, in molti decidono di allontanarsi, altri incuriositi si avvicinano. Nel frattempo i due gruppi hanno iniziato a discutere molto animatamente, il tono della voce si “scalda” rapidamente. I tre nisseni attaccano con foga. I due ragazzi che avevano accompagnato il nigeriano, dopo i primi colpi ricevuti, scappano a gambe levate. Il ragazzo di colore rimane solo, cade sul selciato e mentre si trova per terra, tre calci lo centrano in pieno volto. Il viso è una maschera di sangue. Alcuni dei presenti tentano di intervenire per porre fine al pestaggio, ma sono redarguiti con vigore, quasi assaliti dagli amici di chi sta infierendo sul nigeriano. Tutti osservano ammutoliti. Poi gli aggressori, temendo che qualcuno abbia avvisato le forze dell’ordine decidono di dileguarsi, insieme con loro fugge la ragazza che inizialmente era stata oggetto del corteggiamento del nigeriano. Uno dei tre del branco, dopo alcuni minuti torna, si mimetizza tra la folla e rimane nella zona per molto tempo, anche dopo l’arrivo delle pattuglie della polizia.

Il finale della storia lo scriveranno gli investigatori, forse…. Di certo rimane soltanto il sangue sul selciato. Un altro “tranquillo” sabato di violenza in centro Storico.

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