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Il caso bosco di Gabara, sopralluogo della Commissione attività produttive dell’ARS

Redazione

Il caso bosco di Gabara, sopralluogo della Commissione attività produttive dell’ARS

Ven, 13/02/2015 - 11:44

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imageSi è tenuto ieri al bosco di Gabara il sopralluogo della III Commissione Attività produttive all’Ars, guidata dal presidente Bruno Marziano del Pd, con i deputati Giancarlo Cancelleri (M5S), Mario Alloro (PD) ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale di San Cataldo, tra gli altri il sindaco Giampiero Modaffari e la presidente del consiglio, Roberta Naro. Presenti numerosi esponenti di associazioni ambientaliste come Legambiente (Alessandro Giugno), WWF (Ennio Bonfanti), il capo di gabinetto dell’assessore regionale all’agricoltura, Nino Caleca, il dirigente del Dipartimento Azienda Foreste di Enna, Bruno Caruso.
Un sopralluogo per verificare di persona tutte le contestazioni mosse in queste settimane dalla società civile sancataldese che a vario titolo ha portato avanti la battaglia contro il disboscamento selvaggio di Gabara.
Come ormai noto il legname degli eucalipti viene impiegato nella centrale a biomasse di Dittaino che vanta un’autorizzazione per diecimila ettari di bosco. Un contratto nullo per l’assessore Calceca e su questa linea si schiera Cancelleri che chiede alla Regione di far sentire la propria voce con atti ufficiali. L’amministrazione comunale e Legambiente sostengono la possibilità di utilizzare i boschi a fini produttivi ma rispettando le regole. Tra quelle che non sono state rispettate il limite di cinque ettari di bosco consecutivi da tagliare a cui devono seguire precise fasce di rispetto.
Poi c’è la questione dei forestali. Per la Flai Cgil nessun operaio è stato impiegato in questa operazione, nonostante il dirigente dell’azienda Foreste sostenga che il taglio del bosco è avvenuto secondo “manuale della forestale” e che gli operai sono stati impiegati e continueranno a esserlo.
“La nostra città – ha detto il sindaco di San Cataldo Modaffari – ha risposto benissimo, si è mobilitata la società civile, la politica e le associazioni per tutelare le nostre riserve boschive. Non siamo contro l’utilizzo del bosco a fini produttivi ma contro questo taglio indiscriminato in un unica soluzione di centinaia di ettari. Sappiamo che è un bosco ceduo, ma anche che le autorizzazioni vanno rispettate e se è previsto un massimo di 5 ettari ci sarà un motivo. Da San Cataldo parte il germe di un nuovo modo di vedere l’utilizzo dei boschi nel rispetto delle norme”, ha detto il sindaco Giampiero Modaffari.
Il presidente della terza commissione “Attività produttive” dell’Ars, Bruno Marziano ha spiegato l’intento politico della visita. “Il nostro obiettivo è verificare se sia possibile conciliare l’attività produttiva della centrale a biomasse con una modalità di coltivazione rispettosa dell’ambiente e della salvaguardia del bosco e del paesaggio. Questo tipo di bosco viene realizzato non già per la sua permanenza ma per la sua capacità di riproduzione”, ha spiegato Marziano, la cui commissione ha già tenuto due audizioni con i rappresentanti del comune, delle associazioni e della società Biomasse.
“Questo è uno dei problemi che necessitavano di una risposta immediata”, ha spiegato Giancarlo Cancelleri: “Chiediamo all’assessore quali sono le sue intenzioni e di prenderle ufficialmente. Chiediamo che il contratto venga dichiarato nullo facendo ricorso al giudice. C’è una svendita del patrimonio e una cattiva utilizzazione. Poi si apre lo scenario dell’utilizzo dei forestali e delle biomasse ma in forme diverse con produzione di pellet e vendita con il comparto dei forestali facendo diventare il bosco qualcosa che frutti un benessere”.

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