Salute

San Cataldo. L’assessore Angelo La Rosa dice “no” al taglio di aree boschive nel territorio.

Redazione 1

San Cataldo. L’assessore Angelo La Rosa dice “no” al taglio di aree boschive nel territorio.

Gio, 06/11/2014 - 16:51

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disboscamento11SAN CATALDO. No al taglio intensivo di alberi di intere aree boschive. Dopo essersene parlato recentemente in consiglio comunale a Sutera, ieri è stato oggetto di discussione anche in consiglio comunale a San Cataldo. A parlarne poco prima l’inizio del consiglio comunale straordinario sul conto consuntivo 2013, è stato l’assessore al territorio e ambiente Angelo La Rosa. Uno stato di cose, il taglio di intere aree boschive disposto dalla Regione, che l’assessore ha voluto sottoporre all’attenzione del consiglio comunale facendo notare che intere aree boschive ad eucaliptus sono tagliate scoprendo interi versanti. I tronchi, come ha spiegato l’assessore, una volta tagliati, sono portati in una centrale elettrica a Dittaino, dove una società italo-tedesca sta gestendo l’impianto. Il programma prevede il disboscamento di intere aree per una superficie di circa 10 mila ettari in 10 anni per consentire l’alimentazione della centrale elettrica a bio massa. Le aree boschive, che poi si rigenereranno con il tempo in maniera del tutto naturale, sono state individuate con un appalto pubblico regolarmente indetto dalla Regione siciliana e già aggiudicato. In provincia di Caltanissetta sono diverse le aree interessate da questa campagna di tagli, tra cui Mustigarufi, Gibliscemi, Cimia e Ficari, Gabbara, Cioccafa, Buriana e Montecanino, tutte in territorio sancataldese. Si tratta di interventi di taglio colturale che, – come ha spiegato l’assessore –  senza nulla eccepire sui termini di questa operazione, potrebbero tuttavia comportare il rischio, in attesa che il bosco possa rigenerarsi, di depauperare il suolo, la flora e la fauna di questi siti alterandone gli equilibri idrogeologici. L’assessore ha portato come esempio quello del picchio rosso che, a suo parere, rischierebbe di non poter più contare sul proprio ambiente naturale nel quale normalmente nidifica e vive. Da qui l’appello al consiglio comunale ad attenzionare la problematica ambientale producendo un documento per dire no al taglio indiscriminato di interi versanti boschivi.

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