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San Cataldo: Il vice sindaco Aldo Riggi alle forze politiche di opposizione: “Io credo che il dialogo sia possibile”.

Redazione 1

San Cataldo: Il vice sindaco Aldo Riggi alle forze politiche di opposizione: “Io credo che il dialogo sia possibile”.

Mar, 04/11/2014 - 13:00

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SAN CATALDO. Sarebbe il momento di creare un confronto a 360 gradi nel solo ed esclusivo interesse della comunità sancataldese. È la riflessione politica che il vice sindaco Aldo Riggi ha proposto stamani sul suo profilo di facebook. Questa la sua analisi: “E’ singolare osservare come chi ha perso sonoramente le elezioni nella nostra città subendo il giudizio dell’elettorato sembra sia accanito sostenitore di verginità politica, di buona amministrazione, di cambiamento. Leggo purtroppo in continuazione solo offese e critiche spesso immotivate. Nessuna proposta su come riparare ai danni del passato ed alle urgenze del momento. Anche noi che abbiamo vinto le elezioni non siamo di certo immuni da errori. Eppure sarebbe il momento di un confronto serio sul da farsi”. Una presa di posizione all’insegna della ricerca di un confronto, quella del vice sindaco Riggi: “Sarebbe il momento di battersi per trovare la migliore soluzione, di confrontarsi nel merito dei tanti problemi e sulle soluzioni migliori. Nulla. La scuola politica in cui sono cresciuti gli ha insegnato solo questo? Potrebbe darsi. Oppure non sono stati buoni allievi. Puo’ darsi. Certo tutti, ed io per primo, abbiamo bisogno di imparare. Si impara sopratutto dagli errori. Io credo invece che il dialogo sia possibile. Le elezioni sono lontane. Diamoci due anni di lavoro sodo per risollevare questa città aldo riggie poi torniamo pure alla politica parlata e militante delle contrapposizioni a prescindere dai contenuti”. Il vice sindaco ha poi concluso: “Oggi giocare con la pelle dei cittadini in difficoltà non è da politici responsabili. Se non facciamo argine adesso alla crisi, ed è l’ultimo argine, la crisi dilagherà’ e sarà la fine. Per questo vorrei che facessimo degli incontri dove poter parlare di futuro e di cambiamento. Non per parlarci addosso che ne abbiamo le tasche piene ma per individuare idee da realizzare. Chi ci sta?”.

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