MILENA. La morte del prof. Vincenzo La Rosa all’età di 73 anni non poteva che suscitare una ondata di profondo cordoglio a Milena. L’illustre archeologo, da qualche mese, ne era diventato cittadino onorario dopo che l’amministrazione comunale aveva deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria per i suoi grandi meriti che aveva acquisito a seguito degli scavi archeologici che, tra il 1978 e il 1993, avevano permesso di effettuare scoperte importanti che avevano contribuito a riscrivere la stessa storia di Milena. Nato a Noto in provincia di Siracusa il 21 ottobre del 1941, il prof. La Rosa è stato docente ordinario di Civiltà Indigene della Sicilia e di Archeologia e Antichità egee presso l’Ateneo di Catania. Archeologo dotato di grandissimo intuito e competenza, era amato e ammirato nel paese delle “Robbe” con il quale aveva instaurato un rapporto quasi simbiotico. Quando nel luglio scorso gli venne assegnata la cittadinanza onoraria, non potendo essere presente a Milena per via delle sue condizioni di salute alquanto precarie, aveva scritto una lettera nella quale, rivolgendosi al sindaco, ai consiglieri comunali e a tutti i milocchesi aveva parlato del suo rapporto così particolare con la città di Milena. Una lettera che, riletta a distanza di quattro mesi, appare come un documento importante per comprendere il legame tra lui e Milena:”nel 1977 – raccontò – quando misi per la prima volta piede a Milena, Arturo Petix prima e Giuseppe Palumbo dopo furono i miei angeli custodi, che non solo mi illustrarono le antichità allora conosciute, ma mi aiutarono a capire l’ambiente milocchese, il suo sano tessuto agricolo, la sua organizzazione per ‘robbe’ che mi ricordava tanto quella dei villaggi delle antiche città greche; ricordo le scoperte delle tombe del Monte Campanella; Milena, grazie a questi scavi e studi, è entrata definitivamente nel panorama della letteratura archeologica internazionale. Dovete esserne fieri! Spero anzi, in tutta sincerità, che l’interesse per la vostra storia passata sia andato, col tempo, accrescendosi, grazie anche al Museo Comunale che è stato possibile realizzare”. Parlava da milocchese il prof. La Rosa, e ne aveva ben ragione, perchè con i suoi studi aveva contributo a valorizzare Milena. La sua opera “Dalle capanne alle ‘robbe’. La storia lunga da Milocca – Milena”, iniziato nel 1992 e concluso nel 1997 ne è l’esempio più fulgido. Un rapporto unico nel suo genere per il quale, sempre in quella lettera, ebbe a dire: “Milocca è tuttora per me il luogo della mente (per i problemi archeologici), ma anche il luogo dell’anima nel quale mi piace rifugiarmi ogni volta che ne sento il bisogno”. Alla fine, il conferimento della cittadinanza onoraria è stato forse l’ultimo tra i momenti più belli dell’irripetibile quanto affascinante vita dell’archeologo siracusano. E a regalarglielo è stata proprio quella Milena per la quale tanto si è speso per parecchi anni. Uno degli ultimi ricordi dei milocchesi è stato il suo intervento in video conferenza nel luglio di quest’anno in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria. In quella occasione l’assessore Alessandra Antinoro, assieme al sindaco Giuseppe Vitellaro e al vice sindaco Vincenzo Nicastro, presenziarono un evento nel corso del quale, per un giorno, Milena tornò ad essere il centro dell’archeologia nissena. Intervennero la Prof. di Archeologia Lucia Arcifa dell’Università di Catania; Carla Guzzone, responsabile della Sezione per i beni archeologici della Soprintendenza di Caltanissetta (la quale, insieme al Prof. La Rosa, ha preso parte agli scavi archeologici mentre era ancora studentessa universitaria), il prof. Franco Tomasello dell’Università di Catania, (anche lui ha preso parte agli scavi di Milena), Giuseppe Palumbo, Presidente di Sicilia Antica che è stato definito dal Prof. La Rosa, nella sua lettera, suo “angelo custode” insieme ad Arturo Petix, e poi ancora Carlo Petix figlio del compianto Arturo. Il giorno dopo l’ultima immagine è stata quella del sindaco Peppuccio Vitellaro che s’è recato a Catania nella abitazione del Prof. La Rosa per la firma degli atti. Una visita cordiale nel corso della quale il sindaco gli consegnò una targa commemorativa, la Chiave della Città ed una pergamena, una cesta piena di prodotti tipici locali di Milena offerta da Giuseppe Palumbo. Quella volta il prof. La Rosa ebbe a dire: “Accetto, con animo grato, questa cittadinanza che mi onora e ribadisce il mio “sentirmi” milocchese”. Fu il suo ultimo gesto di affetto e riconoscenza verso Milena e i milocchesi, verso quel paese che tanto aveva amato al punto da diventarne luogo del cuore.
Milena. Profondo cordoglio da parte di tutta la comunità milocchese per la morte dell’archeologo Vincenzo La Rosa.
Lun, 10/11/2014 - 18:01
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