SERRADIFALCO. Il sindaco Giuseppe Maria Dacquì ha comunicato che le analisi dei campioni di acqua prelevati nella zona attigua alle due ex discariche comunali e all’ex discarica comprensoriale di contrada Martino hanno evidenziato che non sono di percolato e che non presentano pericolosità ambientale. Il sindaco ha poi aggiunto che presenterà una denuncia ai carabinieri per procurato allarme. Dacquì ha spiegato di aver ricevuto dall’Ato Cl1 il rapporto di prova redatto dalla società Grl Ambiente Srl di Caltanissetta che, su incarico dell’Ato Cl1 e dietro richiesta del Comune, ha effettuato l’analisi su campioni di acqua proveniente dalla zona adiacente il terreno privato nel quale, in precedenza, si sarebbe verificato il versamento di percolato. Il sindaco ha dichiarato: “Le analisi hanno evidenziato che non si tratta di percolato e anche che il campionamento per verificare la presenza di percolato ha fatto rilevare che l’acqua prelevata non presenta alcuna pericolosità ambientale; se l’acqua fosse stata costituita da percolato, anche se diluito, si sarebbe riscontrata una composizione chimica equivalente come andamento a quella del percolato se pur con concentrazioni più basse; e siccome anche questo non è stato riscontrato, ciò porta a ritenere che il campione esaminato non abbia origine da versamento di percolato proveniente dalla discarica”. In precedenza c’erano state segnalazioni di versamento di liquidi nella zona delle discariche di contrada Martino. A farle era stato un allevatore i cui terreni sono limitrofi alle discariche. L’allevatore, lamentando che il percolato rischiava di inquinare i terreni circostanti e  le falde acquifere, aveva presentato un esposto ai carabinieri. A seguito di queste segnalazioni l’Ato Cl1 aveva messo a punto la Mise cioè il piano per la messa in sicurezza della discarica. Anche il sindaco, oltre ad intervenire nelle due e discariche comunali, aveva disposto una ordinanza chiedendo all’Ato Cl1 di attivarsi per mettere in sicurezza l’ex discarica comprensoriale di propria competenza.