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L’ideologia salverà Caltanissetta?

Redazione

L’ideologia salverà Caltanissetta?

Sab, 08/03/2014 - 15:08

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imageCALTANISSETTA – Ormai pare notizia certa: Michele Campisi proverà il bis, ovvero tenterà a guidare la città di Caltanissetta per altri cinque anni. L’annuncio per alcuni aspetti era scontato poiché un sindaco uscente ha quasi il dovere di ricandidarsi per evitare di far passare agli altri che egli stesso – o il suo partito – hanno giudicato in modo negativo l’amministrazione degli ultimi cinque anni. Se quasi certo era il tentativo di bis da parte di Campisi, meno sicuro è il fatto che i nisseni costruiscano per lui una “statua d’oro” – a quanto sembra richiesta dallo stesso sindaco per il lavoro svolto – poiché molti cittadini amministrati si vendono – dolorosamente – l’oro di famiglia (persino le fedi del matrimonio) per pagarsi i debiti e per “tirare avanti” finché si può. A me pare che come non si realizzerà nessuna statua né d’oro né d’argento per Campisi, non si concretizzerà un suo secondo mandato per amministrare la città. Infatti se accettiamo come veri i risultati vantati dal sindaco uscente, non possiamo accogliere i tombali silenzi su temi che veramente potrebbero rilanciare il territorio: università; giovani; impresa; ambiente; viabilità; integrazione sociale degli extracomunitari. Caltanissetta non ha bisogno per altri cinque anni di un semplice burocrate che cerca la quadra dei conti comunali. Ma di cosa ha bisogno Caltanissetta? Forse l’ideologia salverà Caltanissetta?

Fra i diversi candidati a sindaco alle prossime elezioni comunali appare anche la proposta del Polo Civico nella persona del dott. Giovanni Ruvolo, già sfidante dello stesso Campisi alle scorse amministrative. Il percorso che porta a questo bis di Ruvolo – il sindaco uscente si consolerà non è infatti il solo a bissare – è assai lungo e parte proprio all’indomani del suo buon risultato ottenuto cinque anni fa. Tale tragitto lo riassumerei in brevi espressioni che trovano nell’ideologia della superiorità etica il motore principale. Ovvero il Polo Civico cementa e presenta la sua proposta a partire da un’istanza ideologica dell’essere “più puri e più giusti” degli altri e pertantoritenuti migliori per amministrare la città attraverso un “metodo nuovo” che però sceglie come sintesi personaggi già logorati politicamente. Per misurare la veridicità di quanto affermato si rivedano – o si leggano per la prima volta – tutte le lettere pubbliche di Intesa Civica Solidale, ma anche degli attuali componenti del Polo Civico e i recenti annunci sui social network dopo la scelta della candidatura di Ruvolo circa il riacquisire la dignità della città. Ad esempio è da apprezzare l’impegno propositivo e fattivo dei comitati di quartiere in questi anni. Meno la loro attività direttaper le prossime comunali. Proprio qui si nota il cortocircuito che da più parti colpisce la politicanissena. Infatti, cosa si penserà all’indomani delle elezioni di questa rappresentanza dal basso che stava per divenire un’istituzione significativa della città? Per carità non c’è davvero nulla di male nel presentarsi politicamente come soggetti onesti, liberi e puri per dare un contributo alla propria città – si veda su scala locale e nazionale il Mv 5 Stelle ma anche parte significativa del PD – ma la domanda opportuna è se questo possa bastare. Già Giuseppe Lazzati – costituente DC e per lunghi anni rettore della Cattolica di Milano – diceva ai giovani interessati alla politica che non basta essere buoni cristiani (in questo caso eticamente corretti) per amministrare bene. Poiché serve anche la tecnica, l’esperienza e un progetto

D’altronde dobbiamo tener conto che siamo in campagna elettorale ormai da tempo, forsetroppo. Quindi offrirsi con questo impianto ideologico può tornare comodo, a tutti. Ma la città, come la politica in genere hanno bisogno di molto altro. Bisognerà capire come gli sfidanti di Campisi intendano risolvere questioni essenziali come il trasporto o la nettezza urbana e progettare sviluppo attraverso quel poco che il nostro territorio può ancora offrire. Pertanto non credo che l’ideologia della superiorità etica possa salvare Caltanissetta. La nostra città potrà cambiare quando persone competenti, con mezzi legali e progetti di crescita la orienteranno verso un destino diverso da quello a cui sembra destinata. ​​​​​​​​

Rocco Gumina

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