Il fatto avvenne in un garage di un palazzo affittato alla periferia di Roma dall’Agenzia delle entrate e dall’Enav in località Settebagni. Questo per quanto riguarda l’accusa di omicidio colposo mentre per l’accusa di lesioni era stata contestata a Mulè per aver coinvolto un’altra ragazza che riuscì però a salvarsi.
Il gup di Roma al termine di un processo svolto con rito abbreviato ha derubricato l’accusa da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo (in considerazione del fatto che le due ragazze avevano acconsentito a svolgere la pratica erotica) con l’aggravante della previsione dell’evento. Il gup Giacomo Ebner ha accolto in pieno la richiesta di condanna formulata dalla procura. Mulè è accusato anche di lesioni colpose gravi per aver mandato in coma un’altra ragazza coinvolta nella pratica conosciuta come shibari, una sorta di bondage giapponese.


