CALTANISSETTA – Come nel suo stile franco e diretto “Caltanissetta Protagonista” torna a graffiare dopo l’esito shock delle elezioni amministrative del 6 e 7 maggio e lo fa con un comunicato che vale la pena di leggere integralmente e che di seguito riportiamo.
Il comunicato:
La grave sconfitta del PdL a San Cataldo ci mortifica ma purtroppo non ci meraviglia. Già in sede di congresso provinciale Caltanissetta Protagonista, attraverso la mozione presentata, aveva segnalato i sintomi della crisi della gestione Pagano-Torregrossa snocciolando i crolli del PdL in tutta la provincia. Non ingannino I successi di Sommatino e Campofranco poiché hanno origini e meriti non certamente ascrivibili soltanto al ruolo del PdL. Per il resto ci lecchiamo le ferite dopo un disastro preannunciato: a Niscemi non siamo riusciti ad eleggere nemmeno un consigliere comunale, a Santa Caterina, è diventato Sindaco un uomo da sempre di destra come Michelangelo Saporito, con il sostegno di tutti tranne che dal PdL. Vantiamo un solo consigliere a Resuttano. Non pervenuti a Butera.
La “botta” di San Cataldo oltre ad essere uno schiaffo alla vecchia politica (vedi anche il tonfo del PD, del FLI, etc.) è certamente un ceffone alla supponenza di Pagano e non certo al suo reale valore politico e amministrativo. Per chi domina la scena da anni ci rendiamo conto che è difficile prendere atto di certi risultati, ma il rischio ulteriore è quello di rendersi perfino banali quando il Coord. Provinciale si spinge a dichiarare “che il risultato è stato in linea con la tendenza nazionale”. E’ stata una Waterloo. Punto!
Ma è mai possibile che non sia abbia mai il coraggio di dire le cose come effettivamente stanno?
Purtroppo i principi e gli “strumenti democratici” di cui si è dotato il PdL li abbiamo potuti verificare già prima delle recenti elezioni quando, pur con i tempi limitati, i candidati sindaci, gli accordi politici, le scelte degli assessori indicati sono stati frutto di decisioni esclusive di Alessandro e Raimondo, come se nulla fosse successo, come se i congressi siano stati delle semplici riunioni fra vecchi amici.
Sia chiaro che Caltanissetta Protagonista non ha partecipato al Congresso per fare amicizia; quella la si instaura in altri ambiti, la si può consolidare anche in politica, ma solo dopo un percorso di crescita, di condivisione, di lealtà su una strada comune. Ma da quella strada, noi e purtroppo tanti altri ancora oggi profondamente legati al Popolo della Libertà, siamo stati buttati nella scarpata senza complimenti.
Tuttavia non vogliamo operare atti di sciacallaggio politico nei confronti della attuale leadership che noi abbiamo votato, sostenuto, ammirato; oggi loro e tanti altri purtroppo, e non soltanto per l’esito delle elezioni, hanno perso il contatto col territorio e con la realtà.
Ma aggressioni a vario titolo, per essere chiari fino in fondo, non li consentiamo ad alcuno, nessuno escluso, del panorama politico nisseno: non ne hanno i titoli e nemmeno i meriti. Pensino piuttosto ai loro problemi e non ostentino “annacamenti” fini a se stessi. Comunisti, cattocomunismi, socialisti, democristiani convertitisi a ulivi e querce varie, lombardisti e traditori di ogni risma, sappiano che non si è liquefatto o polverizzato un intero popolo che ha votato per decenni candidati liberali e conservatori; piuttosto si è ammutolito, si è smarrito, si è schifato di questa politica che ha illuso, deluso e mortificato. Tante di queste persone, lo sappiamo, sono tentate dal bisogno di rispondere alle sirene del potere e dell’illusorio favore; altri semplicemente hanno le scatole piene.
A loro noi ci rivolgiamo invitandoli a riflettere su cosa è e produce l’antipolitica e cosa invece è e da chi è rappresentata la cattiva politica.
Noi nisseni così seriamente compromessi nelle nostre speranze, nel nostro futuro, dobbiamo invece reagire operando, adesso sì, un vero grande sforzo: quello di comprendere quali siano le idee giuste e quelle sbagliate; quello di individuare le persone di qualità piuttosto che i cialtroni.
L’antipolitica uccide il conducente fregandosene se non c’è nessuno che sappia guidare l’autobus. La cattiva politica porta l’autobus fuori strada con le immaginabili conseguenze. La buona politica ha invece il compito di sostituire l’autista dopo aver verificato le sue capacità ed aver avuto la certezza di sapere quale è la meta da raggiungere.
La prossima settimana, per l’ennesima volta, chiederemo la convocazione del coordinamento provinciale del PdL; stavolta speriamo di essere più fortunati e avere la possibilità di analizzare con oggettività i risultati elettorali ma soprattutto per pianificare le azioni che possano permettere al PdL di essere credibile facendo ammenda degli errori del passato più o meno recente a partire dalle azioni amministrative laddove governiamo. Lo spirito di appartenenza e militanza deve tracciare la via, altre posizioni arruffate e nebbiose vanno evitate se non combattute.
Caltanissetta Protagonista è un’associazione politica di destra ma non gode ad essere ingabbiata in logiche partitiche spesso assurde e aberranti; chi nel centro destra va contro gli interessi dei nisseni è nostro nemico; chi produce inciuci e flirta con chi ha sfruttato i nisseni per fini personali e spartizione di potere avrà noi come una spina nel fianco. Saremo l’incubo di chi ha pascolato e calpestato Caltanissetta, senza sconti per nessuno.
Caltanissetta, 12 maggio 2012
Francesco Cassaro, Michele Giarratana, Michelangelo Lovetere, Toti Petrantoni, Leandro Sollami
Ne basta e avanza per comprendere che la linea di Michele Giarratana e i suoi amici è davvero distante da quella dell’establishment del partito a Caltanissetta. Ma non è detto che dopo il disastro elettorale questa linea non venga abbracciata da altri all’interno non soltanto del PdL ma dell’intero centro destra. L’ingegnere è credibile, concreto, trasparente e per niente incline all’atteggiamento politichese e confuso dei suoi colleghi di partito. I suoi amici, a partire dal consigliere comunale Lovetere, non le mandano certo a dire e giusto per questa ragione la stagione politica che adesso si apre della destra ce ne riserverà delle belle.

