CALTANISSETTA – La FP CGIL, in data odierna tramite l’avv. Paolo Palumbo, ha depositato, presso Tribunale di Caltanissetta, il ricorso ex art.700 avverso la decisione della Commissione Elettorale per le elezioni della RSU del Comune di Caltanissetta che attribuiva 15 seggi anziché 12, come previsto dal CCNQ del 1998 e dagli Accordi Integrativi, avendo il Comune di Caltanissetta 495 dipendenti aventi diritto al voto.
Una conclusione inevitabile dopo che la predetta Commissione, nonostante la promessa di chiedere un parere autorevole sulla questione, decideva lo stesso di approvare il verbale delle operazioni elettorali e dopo la mancata conciliazione al Comitato di Garanzia.
Peraltro una vera e propria prepotenza inaccettabile stante che l’Accordo di cui sopra è chiarissimo nello stabilire che nei Comuni al di sotto dei 500 dipendenti aventi diritto al voto la RSU è di 12 componenti.
Sulla questione i sindacati fruitori dell’illegittimo ampliamento della RSU si sono lamentati dell’atteggiamento della CGIL perché secondo loro l’eventuale riduzione a 12 della RSU non giova a nessuno e si restringe semplicemente la rappresentanza sindacale.
A questi sindacalisti che hanno perso completamente il senso della misura diciamo che la CGIL ha agito per i seguenti motivi:
A) è una questione di legalità che non può essere invocata a corrente alternata, come quando è stato impedito alla CGIL di sapere quali dipendenti non avevano votato in modo da ricordare loro che il seggio era ancora aperto.
B) se la Segretaria Provinciale avesse saputo che la RSU era di 15 componenti avrebbe presentato 20 candidati e non 16;
C) alla CGIL spettano 4 seggi sia nel caso di 12 componenti che nel caso di 15, mentre alla CISL,alla UGL e al SILPOL sono stati assegnati inopinatamente un seggio in più ciascuno;
Per ciò solo chi è in mala fede può dire che la CGIL non è stata danneggiata.
Nessuno vuole ridurre la rappresentanza dei lavoratori ma nessuno può appropriarsi di seggi non spettanti.
E’ veramente sorprendente che sindacati provinciali che, dovrebbero avere il buon senso di tacere stante che l’aspetto della legalità della questione è assolutamente preminente, si permettono il lusso di attaccare chi intende farla rispettare.
Peraltro non si può non sottolineare l’incoerenza assoluta degli stessi (CISL E UIL ) che ostacolavano in sede di Comitato dei Garanti il ricorso della CGIL avverso la decisione della Commissione Elettorale del Comune di Delia che in dispregio alle norme di cui sopra stabiliva una RSU di tre componenti anziché di cinque penalizzando la CGIL di un seggio.
Qui a Caltanissetta chiedono di non ridurre, a Delia chiedono di non ampliarla secondo gli interessi di bottega. Due pesi e due misure che obbligherà purtroppo la CGIL a presentare anche per il Comune di Delia ricorso al Giudice del Lavoro.
E, tuttavia, non stupisce l’atteggiamento poco edificante sul piano sindacale e del rispetto della legalità di chi come la CISL, l’UGL e il SILPOL intende mantenere il regalo illegittimo ma sorprende non poco ed è fonte di riflessione profonda l’atteggiamento della UIL provinciale che, pur essendo stata danneggiata come la scrivente O.S., si associa alle contumelie di quest’ultimi.
La CGIL sulla vicenda è sola e non è la prima volta; ma si sbaglia chi pensa di intimidirla o limitarne i suoi diritti attaccandola immotivatamente.
Ed infine la CGIL, nell’apprezzare l’atteggiamento del CSA che sulla questione ha mantenuto un comportamento assolutamente responsabile, suggerisce alla nuova RSU di non assumere decisioni irreversibili ma di iniziare immediatamente e senza indugio la propria attività sindacale stante le numerose, importanti ed urgenti vertenze ancora aperte.
Alla fine del comunicato stampa i predetti sindacati si chiedono:cui prodest ?. Sarebbe stato meglio dire tutta la frase “cui prodest scelus, is fecit”.
Caltanissetta 28.4.2012
segretario provinciale
dr. Salvatore Lombardo
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