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Cgil Caltanissetta: noi votiamo No al referendum

Redazione

Cgil Caltanissetta: noi votiamo No al referendum

Mar, 11/10/2016 - 10:04

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cgil-voto-no-300x300CALTANISSETTA – Il Coordinamento Provinciale, in un comunicato stampa, invita i cittadini a votare NO al Referendum del 4 Dicembre come, peraltro, ha deliberato l’Assemblea Generale Nazionale della CGIL l’8.9.2016, perché la riforma Costituzionale, oggetto del predetto Referendum,  in combinato disposto con la Legge elettorale (Italicum), pur avendo eliminato il bicameralismo paritario, non solo non  accorcerebbe  i tempi  dell’iter legislativo, anzi in alcuni casi potrebbe addirittura allungarli, ma di fatto consegnerebbe  il Governo ad una minoranza ad una vera e proprio oligarchia.

Nel prosieguo della nota stampa la Cgil evidenzi,

iniziative di mobilitazione e Assemblee nei posti di lavoro saranno organizzate già da questo mese di ottobre per informare tutti i cittadini di questa pasticciata e confusa  controriforma voluta e imposta dall’Europa dei banchieri e della finanza  internazionale che intende destrutturare la nostra legge fondamentale  nata dalla Resistenza.

Non è un caso che la banca statunitense JPMORGAN, leader nei servizi finanziari globali, in un proprio documento del 2013 dal titolo “Aggiustamenti nell’area Euro” invitava l’elite europea a modificare la Costituzione  italiana perché intrisa da idee socialiste e di norme di tutele del lavoro. 

C’è in atto un tentativo di deriva autoritaria se solo si pensa all’effetto combinato della  riduzione del numero dei senatori e il dominio  della  Camera dei deputati ( nominati e non eletti ), assicurato da un premio di maggioranza spropositato, che rende di fatto decisiva l’influenza del Governo nell’elezione del Presidente della Repubblica, dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura e dei membri della Corte Costituzionale.

Una alterazione dei poteri evidente che potrebbe consentire ad una Elite di governare il paese e di rispondere direttamente ad un capitalismo sempre più assoluto che non tollera la democrazia parlamentare perché di impaccio al dio mercato globalizzato.

Dopo la controriforma sulla Scuola declassata ad Azienda per consumatori di formazione (Buona Scuola) e quella  sul lavoro (jobs act) che precarizza il mondo del lavoro, che introduce i “Vaucher” sublime forma di sfruttamento del lavoratore precario che deve perdere ogni residuo di dignità  e che rimuove i diritti conquistati con le lotte e con il sangue dei lavoratori come: 1) il divieto di licenziamento senza giusta causa art. 18, 2) il divieto di demansionamento, 3) il divieto di video controllo, 4) l’obbligo delle ditte di tenere il registro degli infortuni, arriva il  c.d. “ammodernamento”  Costituzionale per indebolire il Parlamento e la Democrazia. Un pezzo alla volta ci tolgono tutti i diritti sociali.

Ciò detto non possiamo non essere d’accordo con la norma che abroga il CNEL che in effetti si è dimostrato una inutile Istituzione e con il risparmio, ancorchè di pochi spiccioli, che si avrebbe con la rimodulazione e la riduzione dei  componenti del Senato, ma purtroppo il Governo, per una esecrabile furbizia di cavalcare l’attuale antipolitica, non ha voluto che si votasse per norme e argomenti omogenei  imponendo un SI o un NO sull’intera controriforma.                                                                                                                     

Il Coordinatore Provinciale

 Salvatore Lombardo     

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