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UE, via libera alla manovra dell’Italia: ok alla legge di stabilità

Redazione

UE, via libera alla manovra dell’Italia: ok alla legge di stabilità

Gio, 26/02/2015 - 09:09

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L’Italia si salva dalla procedura per debito eccessivo, ottiene il via libera incondizionato alla legge di stabilita’ 2015 piu’ il plauso per le riforme, ma resta ‘sorvegliata speciale’ per quegli “squilibri eccessivi” che persistono dal 2014, tra cui spicca il debito elevato. La Francia invece non e’ salva ma per ora se la cava, anche se a caro prezzo: strappa due anni in piu’ per riportare il deficit sotto il 3%, ma la Commissione le mette degli obiettivi rigidissimi che monitorera’ ogni due mesi, e si tiene pronta a sanzioni in ogni momento.

Le pagelle invernali di Bruxelles richiamano anche la Germania: il suo surplus resta troppo elevato, ma c’e’ fiducia che la “locomotiva d’Europa” lo correggera’ con il piano di riforme che tutta l’Eurozona deve presentare a maggio. L’Italia passa l’atteso esame Ue quasi a pieni voti. Ma Matteo Renzi evita trionfalismi e chiede di accelerare sulle riforme. “Siamo soddisfatti, il riconoscimento della corretta impostazione che abbiamo dato alle finanze pubbliche e’ un risultato importante soprattutto perche’ solo pochi mesi fa non era per nulla scontato”, dice il ministro Pier Carlo Padoan, che evidenzia il riconoscimento “soprattutto delle riforme strutturali attuate dal Governo italiano”. La Commissione riconosce che lo sforzo di bilancio previsto per il 2015 (0,25%) e’ “sufficiente” e anche i progressi sulle riforme bastano a convincere del loro impatto positivo sui conti.

Quindi, vedendo una ripresa piu’ determinata all’orizzonte, non c’e’ neanche motivo di applicare la regola del debito, nonostante non scenda nemmeno quest’anno e l’Italia sia in violazione piena: “L’applicazione rigida della regola del debito avrebbe richiesto una correzione troppo brutale, avrebbe messo l’Italia in una situazione economica insostenibile”, ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici. Troppo “per un Paese che ha conosciuto 4 anni di recessione consecutivi”. Nel valutare l’Italia, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, si sono tenuti in considerazione i “fattori rilevanti”, come previsto dalla nuova flessibilita’. Sono rilevanti “le attuali condizioni economiche sfavorevoli caratterizzate da bassa crescita nominale” e le riforme.

Come il Jobs Act, che “ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l’entrata e l’uscita dal mercato del lavoro”, si legge nel documento Ue. Nonostante i progressi pero’, l’Italia resta tra i 5 Paesi su 28 con squilibri macroeconomici considerati “eccessivi”. “Resta nella categoria dove si trova dal 2014”, ha sottolineato Moscovici ricordando che, cosi’ come per Belgio e Francia, e’ cruciale l’attuazione delle riforme. Ma ha chiarito che Bruxelles non ha alcun dubbio sulla giusta direzione del Governo. Se anche il Belgio, altro rimandato a novembre, passa l’esame sulla legge di stabilita’, sulla Francia invece la Commissione trova una formula che non e’ ne’ una bocciatura ne’ una promozione: “Ha fino al 2017 per correggere il suo deficit eccessivo, ma verranno fissati degli obiettivi rigidi nel percorso di aggiustamento di bilancio che saranno valutati regolarmente, a partire da maggio. Questo le dara’ tempo per attuare le sue ambiziose riforme”, si legge nel documento. Parigi e’ oggi la “sorvegliata speciale” Ue e Bruxelles “l’accompagnera’ piu’ da vicino per quanto riguarda le sue politiche di bilancio”, ha chiarito il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, mentre Parigi fa sapere che rispettera’ i suoi impegni. Mini richiamo anche alla Germania per “investimenti insufficienti” e che peggiora la sua posizione scendendo di un gradino la procedura per squilibri. Ma “nessun piano correttivo e’ stato chiesto”, precisa Moscovici che la considera un “importante motore dell’economia Ue”. La Ue e’ certa che la correzione del surplus rientrera’ nel piano di riforme di maggio. (Fonte ansa.it)

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