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Festa dei mussomelesi, emigrato attacca l’opposizione: “Triste la loro assenza”. Ma D’Amico risponde: “Non siamo stati invitati”

Redazione

Festa dei mussomelesi, emigrato attacca l’opposizione: “Triste la loro assenza”. Ma D’Amico risponde: “Non siamo stati invitati”

Mer, 21/08/2013 - 09:06

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La polemica sbarca pure alla Festa dei mussomelesi nel mondo tenutasi domenica sera al chiostro di San Domenico, allorché uno dei tanti emigrati, Rino Brillante, bancario trasferitosi a Milano, salendo sul palco ha lanciato dei fendenti a destra e a manca, colpendo soprattutto i consiglieri dell’opposizione, per via dell’assenza alla manifestazione. Dapprima un giudizio impietoso sull’offerta turistica: “Ho passato dei giorni nel Ragusano, dove paesi che non hanno nulla da invidiare al nostro sono diventati patrimonio dell’Unesco. Qui il centro storico è abbandonato e non riusciamo ad attirare turisti”. Poi la schioppettata contro la minoranza: “E’ molto triste l’assenza stasera dell’opposizione. Vivendo a Milano apprendo di continue liti tra le varie fazioni che sconfinano nel personale. Basta litigare”. Ed infine uno “spot” per il sindaco. “A chi dice che Calà è un forestiero io rispondo che non è vero: anzi, è più mussomelese di me”.

“I consiglieri comunali, tutti e 20, non sono stati invitati alla Festa dei mussomelesi nel mondo”. A dare una risposta a Rino Brillante ci pensa Salvuccio Alessi dell’Udc, ancor più indispettito per il comportamento del sindaco che ha snobbato gli esponenti dell’Assise. “Non è partito alcun invito nonostante proprio il Consiglio, nella sua unanimità, abbia votato per consegnare le civiche benemerenze alle due associazioni di emigrati”. Più duro il presidente del Consiglio Mario D’Amico: “E’ grave che Calà metta fretta per convocare d’urgenza una seduta sulle benemerenze, incaricando me di risolvere i suoi problemi d’impegni, salvo poi, il mattino seguente, e per l’ennesima volta, pugnalarmi alle spalle. Calà non si è sentito in dovere né di invitare il presidente del Consiglio, né tantomeno, come invece faceva l’ex vice sindaco Misuraca, i singoli consiglieri di maggioranza ed opposizione. Non solo non si invita la seconda carica del Comune, ma nemmeno il resto dei consiglieri”.


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