Salute

La fiamma Olimpica a Caltanissetta, uno spot allo sport lo regala la famiglia Scarantino

Michele Spena

La fiamma Olimpica a Caltanissetta, uno spot allo sport lo regala la famiglia Scarantino

Mar, 16/12/2025 - 17:30

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La fiamma olimpica di Milano-Cortina 2026 ha attraversato le vie di Caltanissetta regalando alla città un momento di grande intensità simbolica e sportiva. Nonostante la pioggia battente, la cerimonia si è svolta in un clima suggestivo e partecipato, trasformando per alcune ore il centro cittadino in un palcoscenico di valori, memoria e futuro. Il fuoco di Olimpia, simbolo universale di pace, lealtà e fratellanza tra i popoli, ha fatto tappa in Sicilia e anche Caltanissetta ha potuto vivere una pagina autentica di sport.

All’inizio della manifestazione, la fiamma olimpica è stata accolta ufficialmente dall’amministrazione comunale. A dare il benvenuto alla torcia sono stati il sindaco Walter Tesauro, l’assessore allo Sport Toti Petrantoni e l’assessore al Bilancio Guido Del Popolo, che hanno salutato l’avvio di un evento dal forte valore simbolico, capace di unire istituzioni, sportivi e cittadini nel segno dei valori olimpici.

Lungo il percorso cittadino, la fiaccola è stata accompagnata da tanti bambini, emozionati e incuriositi, che chiedevano ai genitori e ai nonni cosa rappresentasse quel fuoco e quale fosse il significato dello spirito olimpico. Un momento semplice ma profondo, che ha restituito il senso più autentico dell’evento: trasmettere alle nuove generazioni il valore dei cinque cerchi, del rispetto delle regole, della lealtà e dell’impegno nello sport. Per qualche ora, lo spirito olimpico ha vissuto davvero a Caltanissetta, offrendo anche un’immagine positiva e coinvolgente della città.

Il momento più intenso della giornata si è vissuto dinanzi alla Questura di Caltanissetta, dove si è consumato un passaggio di fiaccola destinato a restare nella memoria collettiva. Protagonisti due tedofori speciali, padre e figlio, appartenenti alla stessa famiglia: Giovanni Scarantino e Mirco Scarantino. Visibilmente emozionati, si sono passati la torcia davanti alle autorità civili, al prefetto di Caltanissetta e ai comandanti delle forze dell’ordine, in un contesto di grande solennità.

Una scena che ha raccontato una storia unica di sport e dedizione. Giovanni Scarantino, storico pesista nisseno, ha rappresentato l’Italia in tre edizioni dei Giochi Olimpici – Seoul 1988, Barcellona 1992 e Atlanta 1996 – mentre il figlio Mirco ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, vestendo i colori delle Fiamme Oro. Cinque partecipazioni olimpiche all’interno della stessa famiglia: un dato eccezionale, probabilmente unico nel panorama nazionale, che ha reso il passaggio della fiamma ancora più carico di valore simbolico.

Accanto a loro, a condividere questo momento così intenso, anche Piera Scintilla, moglie di Giovanni e madre di Mirco, presenza discreta ma fondamentale nel percorso sportivo e umano della famiglia Scarantino. Un passaggio di consegne che ha raccontato non solo risultati e medaglie, ma uno stile di vita fondato sul sacrificio, sulla disciplina e sull’amore per lo sport.

A rendere ancora più significativa la scena, la presenza di un simbolico picchetto d’onore: da un lato la storica tradizione della palestra dei Vigili del Fuoco, che negli anni ha rappresentato un punto di riferimento per la pesistica nissena; dall’altro un gruppo di giovani pesisti delle Fiamme Oro, tra cui anche il piccolo Claudio Scarantino, anch’egli pesista, che insieme ai compagni di allenamento ha assistito a questo momento così importante per la propria famiglia. Chissà se un giorno anche lui potrà seguire le orme del padre e del fratello e calcare il palcoscenico olimpico.

Quella di oggi è stata una bella storia di sport che inorgoglisce Caltanissetta e si propone come modello educativo per i giovani che si avvicinano all’attività sportiva. Per un attimo, il fuoco di Olimpia ha scaldato i cuori infreddoliti di tanti bambini e cittadini, lasciando acceso un messaggio che va oltre l’evento: credere nello sport come strumento di crescita, di valori e di futuro.

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