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Gioco in Sicilia: continua la lotta all’illegalità in tutta la regione

Redazione

Gioco in Sicilia: continua la lotta all’illegalità in tutta la regione

Mar, 30/09/2025 - 15:11

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Come riportato dalle dichiarazioni rilasciate dal coordinatore regionale Gino Gandolfo, il gioco illegale è ancora ben radicato in Sicilia e va a toccare la fragilità e le debolezze delle persone. Si tratta di una realtà che non riguarda di certo solo le sale fisiche, ma anche i casinò online, quindi da parte dell’utente è sempre opportuno controllare se la piattaforma di gioco è regolamentata e sicura. Per evitare spiacevoli sorprese si può consultare una lista, come ad esempio la seguente, contenente i siti di slot legali che molti comparatori mettono a disposizione online, grazie ad analisi e valutazioni condotte da esperti del settore. Che sia online o che sia fisico, quindi, il settore del gioco è aggredito costantemente dall’illegalità che viene combattuta ogni giorno in tutta Italia, compresa la Sicilia. Proprio recentemente i Carabinieri di Castelvetrano e alcuni funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Trapani hanno denunciato un bar, sequestrato delle slot machines irregolari ed effettuato sanzioni per un totale di 50mila euro.

Il gioco illegale in Sicilia

Secondo quanto riportato dalle ricerche e dagli studi effettuati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in Sicilia la spesa relativa al gioco legale supera i 6 miliardi di euro ogni anno. Per quanto concerne il comparto illegale, invece, continuano ad essere alimentati fenomeni ed episodi come la criminalità organizzata, il riciclaggio di denaro e l’usura. Secondo quanto dichiarato dal già citato Gino Gandolfo, dietro alle slot machines irregolari si muovono delle reti criminali che sfruttano il settore del gioco per tenere sotto controllo il territorio e per riciclare del denaro. Colpire questo fenomeno, quindi, significa automaticamente togliere un pochino di ossigeno alla mafia.

Come viene contrastato il gioco illegale in Sicilia

Per contrastare un fenomeno del genere che continua a minacciare la Sicilia, il Coordinamento Regionale invia forze dell’ordine, comunità locali ed istituzioni a pubblicizzare e ad avviare delle campagne di prevenzione che allo stesso tempo supportano anche coloro che sono già stati colpiti da determinate dipendenze. Nei mesi di giugno e di luglio dell’anno corrente il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna ha intensificato i controlli, arrivando a recapitare delle sanzioni amministrative per 25mila euro e delle sanzioni tributarie che hanno oltrepassato addirittura i 300mila euro. Con il supporto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono stati verificati ben 14 operatori del settore in tutta la provincia, prendendo in esame quindi circoli privati, sale giochi, associazioni culturali e centri scommesse. Alla fine dei controlli tre di questi operatori economici sono stati sanzionati, inoltre uno di loro è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo di attività di scommesse e di gioco. Un altro caso abbastanza rilevante è stato quello relativo alla scoperta di un centro direttamente collegato a dei bookmaker esteri non autorizzati. Da qui è uscita fuori un’evasione dell’imposta unica sui concorsi scommesse e pronostici per più di 300mila euro. Un ulteriore grande servizio finalizzato al contrasto delle attività illegali nel settore del gioco in una terra meravigliosa come la Sicilia è stato quello portato avanti dai Carabinieri del Gruppo per la tutela del lavoro di Palermo in sinergia direttamente con i militari del Comando Provinciale di Caltanissetta. Qui è stato esaminato un esercizio commerciale di Gela da cui sono emerse delle gravi irregolarità. Tra le violazioni confermate, infatti, risultano esserci la mancata formazione e informazione del personale sulle norme di sicurezza e l’assunzione di lavoratori non in regola con l’età minima prevista per l’utilizzo di impianti audiovisivi all’interno del locale. Il titolare dell’attività, un 25enne residente a Gela che già era un volto noto alle forze dell’ordine, è stato ufficialmente segnalato all’Autorità Giudiziaria.

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