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Tentato “conto alla romana” al lido di San Leone: comitiva di ragazzi nisseni prova a fuggire senza pagare, ma i gestori li bloccano

Redazione

Tentato “conto alla romana” al lido di San Leone: comitiva di ragazzi nisseni prova a fuggire senza pagare, ma i gestori li bloccano

Dom, 20/07/2025 - 23:58

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Poteva trasformarsi in un episodio ben più grave, quello che si è verificato nel pomeriggio di ieri in un noto lido del litorale di San Leone. Una bravata, probabilmente nata per gioco o per una scommessa tra amici, ha visto protagonisti alcuni giovani – sembrerebbe in gran parte liceali di Caltanissetta – che, dopo aver trascorso l’intera giornata al mare, hanno pensato di lasciare il locale senza pagare le consumazioni.

La comitiva, composta da ragazzi e ragazze, alcuni dei quali minorenni, aveva consumato diverse ordinazioni presso il bar del lido. Ma a fine giornata, con una certa disinvoltura, ha cominciato ad allontanarsi a piccoli gruppi, tentando di passare inosservata. Un comportamento che non è sfuggito ai titolari della struttura, già insospettiti dall’atteggiamento dei giovani.

Il personale del lido, senza perdere la calma, ha prontamente seguito i ragazzi fino all’ingresso, riuscendo a fermarli prima che si dileguassero definitivamente. Qualche parola accesa è volata e si sono vissuti attimi di tensione, ma alla fine il buon senso ha prevalso. I gestori hanno scelto di non coinvolgere le forze dell’ordine, puntando invece al dialogo. Dopo un confronto serrato, i ragazzi si sono scusati per l’accaduto e hanno provveduto a saldare il conto.

L’episodio si è così concluso senza conseguenze legali, ma resta un campanello d’allarme. Gesti simili, anche se motivati da leggerezza o spirito goliardico, possono facilmente degenerare in situazioni ben più gravi. La prontezza dei gestori e la loro scelta di affrontare l’accaduto con fermezza ma senza esasperare i toni ha permesso di evitare il peggio.

Un episodio che offre lo spunto per riflettere sull’importanza dell’educazione al rispetto delle regole, anche nei momenti di svago. Perché il confine tra una “bravata” e un reato, spesso, è più sottile di quanto si immagini.

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