A volte un post su Facebook può diventare molto più di uno sfogo: può trasformarsi in uno strumento concreto di cittadinanza attiva. È quanto accaduto a Caltanissetta, dove una semplice fotografia pubblicata sui social ha innescato un processo virtuoso che ha portato alla bonifica di un’area pubblica da tempo trascurata.
Tutto è iniziato con una segnalazione dell’avvocato Michele Michalizzi, che ha pubblicato una foto dell’area all’incrocio tra le vie Rampolla e B. Croce, accompagnata da un messaggio ironico quanto incisivo:
«Se per caso a qualcuno al Municipio venisse in mente di ripulire dalla folta vegetazione e dalla spazzatura annessa questa porzione di città, sita all’incrocio tra le vie Rampolla e B. Croce, non dimentichi di avvisare per tempo le famiglie di topi che vivono all’interno».
Un linguaggio diretto, che evidenziava senza mezzi termini le condizioni di degrado in cui versava quello spazio: erbacce alte, sporcizia, e nessun intervento all’orizzonte. Tuttavia, inaspettatamente, la situazione è cambiata nel giro di pochi giorni.
Lo stesso Michalizzi ha poi pubblicato un secondo post per documentare il risultato dell’intervento di pulizia, scrivendo:
«Miracolo! Dopo appena qualche giorno dalla segnalazione fotografica su Facebook, lo spazio comunale di via Rampolla è stato ripulito. Certo, le sterpaglie tagliate sono state lasciate a terra, ma è già qualcosa. Grazie a chi ha agito con tempestività».
Una conclusione positiva che dimostra quanto i social network, spesso teatro di polemiche sterili, possano diventare invece uno strumento utile per stimolare l’intervento delle istituzioni. In questo caso, la denuncia civica ha portato a una risposta concreta e rapida, segnando un piccolo ma significativo esempio di partecipazione collettiva e attenzione al decoro urbano.
L’episodio rappresenta anche un invito implicito alla cittadinanza: segnalare con responsabilità e spirito costruttivo può fare la differenza. E Caltanissetta, ancora una volta, mostra come anche un semplice post possa contribuire a migliorare il volto della città.