Intervista all’on. Mancuso (FI). «Il rimpasto nella Giunta comunale? Penso che a giorni si farà chiarezza. Ma chi gli è stato vicino resterà»
Si insedierà martedì 13 maggio alle ore 18 al Palazzo della Provincia il nuovo Consiglio del Libero Consorzio di Caltanissetta, di cui fanno parte il presidente Walter Tesauro ed i componenti eletti, quattro dei quali sono di Forza Italia e cioè Gianluca Miccichè (Caltanissetta), Salvatore Sardella (Riesi), Rosario Sorce (San Cataldo) e Filippo Balbo (Butera), tre di “L’Alternativa con Terenziano” che sono Gioacchino Comparato (San
Cataldo), Damiano Antonio Cuvato (Gela) e Annalisa Petitto (Caltanissetta), e uno ciascuno di Fratelli d’Italia con Gianluca Bruzzaniti (Caltanissetta), della Lega con Basilio Martino (Serradifalco) e dei “Civici per il territorio” con Rosario Carapezza (Resuttano).
Il “regista” politico che in questi ultimi mesi ha proposto e sostenuto la candidatura di Walter Tesauro, dapprima a sindaco del capoluogo lo scorso giugno e nelle ultime settimane a presidente del Libero Consorzio di Caltanissetta, centrando entrambi gli obiettivi, è stato il deputato regionale di Forza Italia Michele Mancuso che così racconta i risultati ottenuti.
Come si è arrivati alla candidatura bis di Tesauro?
«La Legge Del Rio, che regola le elezioni dei Liberi Consorzi, obbliga che il candidato presidente sia un sindaco: quindi quello che è stato fatto a Caltanissetta è l’esecuzione della migliore interpretazione della legge, che prevede per le ex Province regionali soppresse 12 anni fa, la possibilità che il presidente può essere uno tra i sindaci. L’idea di candidare Tesauro (poi supportata anche dal segretario regionale di FI, Marcello Caruso) nasce dal fatto che essendoci una candidatura che partiva da Gela, come interpretazione del “modello Gela” che oggi mi pare non esista più, quale poteva essere conseguentemente la migliore candidatura se non quella che partiva dal capoluogo? Che, tra le tante cose, ha avuto anche lo stesso voto ponderato. Alla fine è risultato che noi abbiamo vinto grazie al voto di tutta la provincia, ma anche per quello del capoluogo dove c’era un voto ponderato che è risultato decisivo. Questo è stato il motivo tecnico-politico,
accomunato ovviamente da quello intrinseco di un rapporto di assoluta fiducia verso una persona come Walter Tesauro che oltre ad essere espressione di Forza Italia si è voluto spendere anche in questa occasione: il risultato ci ha dato ragione e siamo molto contenti…».
Ora al Comune di Caltanissetta si parla di un rimpasto nell’attuale Giunta.
«L’interpretazione giusta di questa decisione è quella che ha dato il sindaco Tesauro, il quale ha anche dichiarato che per lui il rapporto con gli assessori rimane fiduciario: quindi intendeva a mio avviso che “chi è accanto a me, insieme ci si guarda in faccia e si decide il da farsi”. Io sono stato d’accordo con lui, per cui penso che metterà mano per rivedere la composizione dell’attuale Giunta municipale. Nei prossimi giorni penso che si farà chiarezza. Io non sono la persona più appropriata per dire chi esce e chi rimane, anche se penso che chi è stato vicino al sindaco continuerà ad esserlo».
Usciranno dall’esecutivo municipale Manlio Pasqualino di “Noi Moderati” e Oscar Aiello della Lega?
«Le giunte si cambiano in corso d’opera sempre, però noi abbiamo fatto un patto di legislatura, anche se adesso siamo intenzionati a mettere “acqua pulita” nello stagno: chi potrebbero essere i due subentranti? Adesso dobbiamo dare una risposta concreta a chi abbiamo avuto accanto, sicuramente un assessore spetterà a chi è stato alleato con noi, e quindi
un rappresentante dell’on. Lombardo, e cioè uno tra Salvatore Licata, ed anche Vincenzo Cancelleri, Rino Bellavia. Per quel che so Tesauro è orientato per Licata. Poi entrerà in Giunta uno di Forza Italia che sarà Marcello Mirisola, che è stato il consigliere più votato ed è un giovane serio. Altri cambiamenti? Piano piano, c’è tempo…».
Torniamo all’ex Provincia…
«Adesso dobbiamo organizzarci sulla Provincia regionale che è una istituzione ferma da 12 anni e che ha bisogno di essere rispolverata da ogni punto di vista e, soprattutto, che ha un potenziale importantissimo. Oggi l’emergenza della ex Provincia è che l’ente abbia le gambe per camminare, occorre sistemare gli uffici, fare una riorganizzazione del personale. Ci saranno comunque, oltre a Tesauro, anche i delegati impropriamente chiamati assessori, ai quali verranno attribuite le deleghe. Secondo me più sono e meglio è, perché sebbene non avranno il potere gestionale degli assessori comunali sono comunque dei “consulenti ”gratuiti e conoscitori della macchina provinciale e soprattutto del territorio. Come verranno distribuite le deleghe tra gli eletti? L’interesse è che venga attenzionato tutto il territorio provinciale…».
Quali saranno gli obiettivi prioritari su cui lavorare?
«Dopo la gestione commissariale con il ritorno della politica si apre una grande opportunità per il territorio, anche perché la presenza della politica con i suoi rappresentanti locali è come il sale che va a condire l’insalata. Ricordo che quando nel 2017 ero presidente del vecchio Consiglio provinciale i dipendenti erano 450 ed oggi l’ente se ne ritrova solamente 160. A questo punto con la politica si aprirà l’opportunità ai giovani ed ai meno giovani di trovare un posto di lavoro in un ente pubblico, cosa che ormai era diventata una chimera. I concorsi verranno banditi subito? Questa sarà la vera priorità, poiché c’è bisogno di altro personale che consentirà di rimettere in moto l’ente. In questo momento se uno va all’Ufficio tecnico trova 4-5 dipendenti, quando prima erano 40. Se oggi non hai risposte in termini di progettualità è perché fisicamente non ci sono le persone che possono metterla in atto…».
Cosa è mancato in questi anni?
«E’ stata assente l’attività nel settore delle politiche ambientali e delle politiche socio-assistenziali che oggi deve trovare finalmente sfogo. Basta fare un giro delle strade limitrofe a quelle provinciali per trovare immondezzai infiniti: tutto questo è avvenuto perché è mancato il controllo del territorio; prima infatti c’erano le guardie venatorie della ex Provincia ed i cantonieri che si occupavano di queste cose e facevano in modo che il territorio venisse tenuto in condizioni migliori. Dobbiamo lavorare per rendere le nostre città e la provincia nissena come quella di Trento, ed ora ci sono le condizioni per farlo».
Quali sono gli interventi da attuare prima possibile?
«Se il Comune riesce a fa resuscitare la piscina e la Provincia a riattivare il PalaCarelli, che sono obiettivi prioritari, noi avremo dato a Caltanissetta una boccata d’ossigeno importantissima in termini di aggregazione…».