Salute

Caltanissetta. Visita dell’IPM a bordo dell’Amerigo Vespucci

Redazione 3

Caltanissetta. Visita dell’IPM a bordo dell’Amerigo Vespucci

Sab, 03/05/2025 - 11:42

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A Porto Empedocle 30 aprile e 1 maggio è attraccata la nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare: folla plaudente di visitatori per il veliero costruito nel 1931 a Castellammare di Stabia (NA), per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia Navale di Livorno. Salpata il 1 luglio 2023 ha iniziato il suo tour per tutti e cinque i continenti, sostando in trentacinque porti e dando la possibilità a chiunque di poterla visitare gratuitamente, previa prenotazione.

Così, da un’idea della dottoressa Silvia Cirami, capo area educativa dell’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta, si è “concretamente” sviluppata la visita a bordo del gioiello italico dei mari. La capo area, collaborata attivamente dal professor Andrea D’Amico, si è attivata per chiedere i permessi al Magistrato e consentire a due giovani ristretti in IPM di mettere piede sulla Vespucci.

Alla visita, oltre a Cirami e D’Amico, hanno preso parte il Direttore dell’IPM, la dottoressa Viviana Savarino e il Comandate di Reparto, dottor Corrado Pintaldi. Importante nonché piacevole la presenza anche dell’Ispettore Superiore Sebastiano Spanò e della Vice Ispettore Alessandra Alù. Tra corde, timone, vele e scialuppe, seppur solo per un’ora, è stato emozionante per i partecipanti vedere e toccare con mano un veliero così famoso e di spettacolare imponenza.

Il tutto preceduto da una visita tra le vie di Porto Empedocle, dalla Torre di Carlo V, alla statue di Montalbano e Pirandello, dalle scalinate decorate con bellissime maioliche, alla casa natale di Andrea Camilleri, trascorrendo una deliziosa giornata all’insegna della cultura e del relax.

I due giovani protagonisti di questa graditissima ed interessante visita, hanno poi voluto raccontare le emozioni suscitate dalla inusuale giornata trascorsa fuori dall’IPM.

Ray raggiante ha esclamato: “Visitare la nave ha suscitato in me due sentimenti: la meraviglia davanti ad un veliero così spettacolare e di fama internazionale, ma anche una strana sensazione nello stare insieme a così tanta gente. Una giornata che non avrei mai immaginato di vivere all’interno di un carcere”.

Giuseppe ha sottolineato: “La nave per me è stato simbolo di rinascita. Guardarla all’orizzonte per me era come vedere la mia rinascita verso la libertà. Salirci mi ha fatto comprendere il valore della vita e le cose belle che potrebbe riservarmi il futuro. Spero di poter partire verso quell’orizzonte e la lasciare dietro di me la mia tempesta”

Le visite guidate e le uscite didattiche ormai rientrano in pieno nel piano trattamentale e rieducativo dei giovani detenuti, offrendo loro la possibilità di vivere una giornata “normale” per assaporare qualche ora di libertà. L’intento di base è quello di reintegrarli gradualmente nella società, educarli al rispetto delle regole non solo all’interno dell’Istituto ma anche e soprattutto fuori, nella società e nella quotidiana tranquillità.

Per l’attuazione del piano trattamentale di riabilitazione e reinserimento è necessaria una sinergica collaborazione tra le diverse figure che ruotano attorno alla vita del giovane detenuto, l’area educativa con gli educatori e i funzionari della professionalità pedagogica, l’area sicurezza con gli agenti della Polizia Penitenziaria, ma anche psicologi, assistenti sociali, medici, insegnanti, operatori di progetti, avvocati e magistrati. A corollario di queste figure vi sono anche i volontari, che in diverse forme, contribuiscono al medesimo scopo con la loro presenza e con il dono del proprio tempo per attività o semplici chiacchierate di confronto e sostegno.

Il tempo trascorso in carcere, è ben noto ormai, non è solo per scontare una pena, per punire qualcuno per un reato, bensì il tempo propizio per maturare, crescere, cambiare e migliorarsi tramite un percorso progettuale a tappe. Tra queste tappe da raggiungere, le uscite didattiche sono un “premio” per il buon comportamento tenuto per diversi mesi, ma anche una prova da superare nel confronto con la società e con la libertà.

A credere in tutto questo vi sono in primis il Direttore e il Comandante vertici e responsabili in toto dell’Istituto, i quali con professionalità e umanità dirigono le fila dell’area educativa e area sicurezza, assumendosi il pesante carico della responsabilità della vita di minori e giovani costretti a vivere un tempo di reclusione dietro le sbarre. Solo partendo dal presupposto che come un padre e una madre in ogni comune famiglia avrebbero fatto, cercando di mediare nell’equilibrio tra punizione e premio, diventa comprensibile e soprattutto utile il valore e l’esperienza di tale uscite didattiche e visite guidate. Se poi il tutto avviene in un luogo di importante rilievo, come l’Amerigo Vespucci, è ancora più piacevole e culturalmente proficuo.

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