CALTANISSETTA – In un clima di profonda emozione e condivisione civile, il Comune di Caltanissetta ha conferito la cittadinanza onoraria all’ex presidente della Corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi. La cerimonia, svoltasi nell’aula consiliare di Palazzo del Carmine gremita per l’occasione, ha assunto i toni solenni e autentici di un tributo non solo istituzionale ma anche umano, rivolto a una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella vita della città e nella storia della giustizia italiana.
A testimoniare l’importanza dell’evento, la presenza delle massime autorità civili, militari e religiose del territorio, insieme a rappresentanti del mondo della cultura, della magistratura e a numerosi cittadini. Tutti uniti da un sentimento comune di riconoscenza e stima nei confronti di una donna che, con competenza, fermezza e sensibilità, ha incarnato i valori più alti del servizio pubblico e della giurisdizione.
Il cuore della cerimonia è stato il discorso pronunciato da Maria Grazia Vagliasindi, che ha emozionato l’intera aula. Un intervento che ha saputo coniugare l’orgoglio di una carriera esemplare con il sentimento autentico di chi ha costruito un legame profondo con il territorio che ha servito.
“In questa città ho trovato umanità, passione civile e senso dello Stato. Caltanissetta è entrata nel mio cuore – ha esordito l’ex presidente – non solo come sede istituzionale, ma come comunità capace di accogliere, di dialogare, di costruire insieme”.
Parole intense, pronunciate con voce commossa, che hanno attraversato ricordi personali e momenti istituzionali vissuti con la consapevolezza del ruolo ricoperto, ma anche con una straordinaria vicinanza umana. “Ho avuto l’onore di presiedere la Corte d’Appello di Caltanissetta in anni complessi e significativi. Anni nei quali ho visto quanto sia essenziale non solo far rispettare la legge, ma rendere la giustizia vicina, accessibile, credibile agli occhi della gente”, ha continuato Vagliasindi, ricevendo un lungo applauso.
Nel suo discorso ha trovato spazio anche un forte richiamo alla funzione etica e pedagogica della giustizia: “La magistratura non può chiudersi nei palazzi. Deve essere ponte, deve dialogare con le scuole, con le associazioni, con i giovani. Solo così possiamo far vivere i principi costituzionali che sono alla base della nostra democrazia”.
Il tono dell’intervento, elegante ma mai distaccato, ha raccontato la forza e l’equilibrio di una donna che ha saputo interpretare il proprio ruolo con autorevolezza e senso di servizio, senza mai perdere di vista il volto umano della giustizia. “Non basta essere giusti, occorre essere anche giusti nel modo in cui si esercita l’autorità. E questo l’ho imparato anche grazie a Caltanissetta, che mi ha restituito ogni giorno una fiducia preziosa”.
Il conferimento della cittadinanza onoraria, votato all’unanimità dal Consiglio comunale, ha rappresentato un riconoscimento non solo formale, ma sostanziale, a un percorso professionale e umano che ha lasciato un segno profondo nella comunità nissena. “È un onore che porterò con me per sempre – ha concluso Vagliasindi – perché questa città è diventata parte del mio cammino e del mio cuore. E oggi, questo abbraccio collettivo mi commuove e mi rende fiera”.
L’applauso finale, lungo e sentito, ha suggellato un momento di vera partecipazione civile. Un gesto simbolico, ma potente, con cui Caltanissetta ha voluto dire “grazie” a una donna delle istituzioni che ha saputo incarnare al meglio i valori della giustizia, della responsabilità e dell’umanità.