Salute

Vittorio Feltri sull’anziano rivenuto cadavere a casa dopo due mesi: “era solo carne in putrefazione”, il dramma che tutti ignorano

Vittorio Feltri - liberoquotidiano.it

Vittorio Feltri sull’anziano rivenuto cadavere a casa dopo due mesi: “era solo carne in putrefazione”, il dramma che tutti ignorano

Mer, 09/11/2022 - 14:59

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Giovanni Rinaldo, 82 anni, nato ad Ancona e ancora lì residente sebbene campasse nel capoluogo pugliese già da un bel pezzo, è passato su questa terra e questa terra ha lasciato senza fare il benché minimo rumore.

I vicini, i parenti, lo Stato, con il dispiegamento di tutte le sue forze di polizia, dal nucleo volanti alla scientifica, passando per vigili del fuoco e medici del sistema sanitario nazionale, e anche noi giornalisti, pure noi, ci siamo improvvisamente accorti di Giovanni Rinaldo in un pigro e noioso pomeriggio domenicale, nel mese di novembre, anno 2022. Ci siamo accorti di Giovanni Rinaldo quando questi non era più una persona bensì un ammasso di carni e viscere in putrefazione – anzi, dovrei dire, in avanzato stato di decomposizione -, già invaso massicciamente da larve e vermi.

Giovanni Rinaldo non viveva da eremita, sul cucuzzolo di una montagna remota, in una località sperduta dove non si aggira anima viva e il telefonino diventa irraggiungibile. Egli dimorava nel pieno centro di Bari, tra un ammasso di appartamenti, pianerottoli, porte, finestre, negozi, tra vociferare di gente di ogni età, pianti, urla, risate e brulicare forsennato di individui ad ogni ora del giorno e della notte, nessuno dei quali però si è accorto che Giovanni Rinaldo era morto poiché nessuno si era mai accorto che Giovanni Rinaldo era stato vivo. Vivo ma invisibile. Vivo ma impercettibile.

Così, quando nessuno lo ha più visto uscire di casa, passeggiare nei dintorni, recarsi al mercato o in farmacia, andare a ritirare la pensione, semplicemente passare per strada, nessuno ci ha fatto caso. Non una visita, non una chiamata, non un appuntamento. Non un amico, non un familiare, di primo, secondo o ventesimo grado, si è preoccupato di quel silenzio tombale, di quella assenza improvvisa, di questa anomalia. Almeno fino a domenica pomeriggio, quando la figlia ha allertato il 118 in quanto il babbo non rispondeva alle sue telefonate insistenti. Ma erano trascorsi già oltre due mesi, oltre sessanta giorni, oltre otto settimane dal trapasso di Giovanni.

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