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Caltanissetta, Gambino: “Il nostro torrone diventerà un Presidio Slow Food”

Redazione 2

Caltanissetta, Gambino: “Il nostro torrone diventerà un Presidio Slow Food”

Ven, 25/03/2022 - 18:18

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Il Sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino e la sua giunta continua a lavorare per valorizzare il territorio e le sue eccellenze. “Siamo certi che la strategia di puntare sul nostro territorio, sui prodotti che sono per tutti fonte di orgoglio e risultato dell’impegno è un obiettivo vincente – ha commentato – Per questo io e la Vicesindaca Grazia Giammusso abbiamo voluto fortemente, con tutta l’amministrazione, l’istituzione del <<Torrone di Caltanissetta>>, nella sua realizzazione tradizionale”

Ci sono quattro attività principali che chiariscono cosa fa un Presidio:

  • Organizza attività di formazione: per migliorare la qualità dei prodotti e la sostenibilità delle filiere, affinare le capacità sensoriali dei produttori, creare associazioni tra produttori, realizzare imballaggi eco-compatibili.
  • Promuove e valorizza i prodotti e i loro territori, presentandoli in occasione di manifestazioni ed eventi (come Terra Madre, Cheese e Slow Fish, in Italia, ma anche AsioGusto in Corea del Sud), facendoli conoscere ai cuochi (attraverso il progetto dell’Alleanza), favorendo la commercializzazione diretta (attraverso gruppi di acquisto o Mercati della Terra).
  • Comunica: racconta i prodotti, le storie dei produttori e i territori, attraverso tutti i mezzi di comunicazione della Fondazione e di Slow Food: siti internet, newsletter elettroniche, pubblicazioni, video, mostre fotografiche, uffici stampa…
  • Mette in rete i Presìdi con produttori di altre regioni o di altre parti del mondo, con cuochi e rivenditori, con tecnici (agronomi, veterinari…) con università, con giornalisti, con semplici consumatori.

I Presìdi hanno ricadute positive sul territorio e sulla comunità. I produttori riescono a vendere i prodotti a prezzi più coerenti con il loro valore, stabiliscono legami importanti (con i cuochi, le istituzioni, la stampa, la ricerca, etc.), modificano alcuni aspetti della filiera (ad esempio riducono o eliminano l’uso della chimica di sintesi), migliorano la trasparenza della comunicazione (adottando l’etichetta narrante, raccontando i prodotti attraverso video, interviste, etc).

Il percorso dei Presìdi può avere diverse velocità, in base al contesto geografico e sociale, al tipo di prodotto, alla solidità della rete Slow Food sul territorio.

Per misurare questi risultati, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Palermo hanno messo a punto un metodo di analisi della sostenibilità dei Presìdi, che mette insieme parametri quantitativi e qualitativi e prende in considerazione tre livelli: socio-culturale, ambientale, economico.

“Il presidio per il Torrone di Caltanissetta – ha proseguito il Sindaco – avrà il compito di preservare l’autentica realizzazione del torrone andando oltre la visione del solo prodotto e darà vita a una delle comunità di Slow Food che lavorano ogni giorno per salvare anche i dolci della tradizione.

Impegniamoci a tramandare la produzione e i mestieri, perché questo significa valorizzare l’ambiente, i paesaggi, la nostra terra e chi si dedica alla produzione del Torrone di Caltanissetta.

Lo scopo è anche quello di creare una filiera locale che dia la possibilità, anche ai nostri ragazzi di intraprendere l’attività di artigiano di questo dolce, rimanendo sul territorio e contribuendo a limitare la fuga delle nuove generazioni dalla città”.

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