Salute

Caltanissetta, inaugurato il murales in via Rosso di San Secondo: quando l’arte racconta l’identità locale

Redazione 2

Caltanissetta, inaugurato il murales in via Rosso di San Secondo: quando l’arte racconta l’identità locale

Ven, 01/10/2021 - 03:38

Condividi su:

L’arte che racconta l’identità locale, le tradizioni religiose e folkloristiche del territorio. Non si tratta di un concetto astratto ma di una realtà concreta che avviene proprio sotto i nostri occhi.

Si tratta dei murales della via Rosso di San Secondo a Caltanissetta, strada che, dopo l’esperimento pilota dello scorso anno, si è arricchita di una nuova immagine densa di significato simbolico.

All’inaugurazione oltre all’associazione Piccoli Gruppi Sacri con il suo presidente Michele Spena, promotore dell’iniziativa del “Museo a Cielo aperto”, e i rappresentanti di BSF, finanziatori del progetto grazie al coinvolgimento del suo titolare Salvatore Taschetti, erano presenti le più alte autorità cittadine e religiose.

A scoprire la targa celebrativa nel quale è indicato il titolo dell’opera “Dolore di Madre”, sono stati il sottosegretario delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri e la Prefetta Chiara Armenia mentre la benedizione dell’opera è stata effettuata dal vicario generale della Diocesi di Caltanissetta Padre Onofrio Castelli.

A celebrare il momento erano presenti anche il Questore Emanuele Ricifari, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri Colonnello Vincenzo Pascale, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Stefano Gesuelli, il Sindaco Roberto Gambino con la vicesindaco Grazia Giammusso e l’assessora alla Cultura Marcella Natale, il Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Magrì e la Commissaria Straordinaria della Camera di Commercio Giovanna Candura, A concludere il momento le note delle tre bande cittadine “San Pio X”, “Verdi” e “Sicilia in Musica” che hanno intonato una sinfonia tratta dal repertorio tradizionale utilizzato per le processioni della Settimana Santa. Il corpo musicale, sabato 2 ottobre, tornerà a esibirsi in Cattedrale. Un concerto, promosso dall’amministrazione comunale che potrà essere visto in presenza ma anche in diretta Streaming sulle pagine Facebook de “Il Fatto Nisseno” e “BlogSicilia”, Radio CL1 e Giornale Nisseno

“Ho raccontato il dolore soffermandomi sugli occhi della madre ispirandomi a un’immagine della Madonna addolorata – ha spiegato l’artista Mirko Cavallotto in arte Loste -. Un dolore che, però, non deve essere letto come infinito o inconsolabile perché sopra di lei l’angelo, come quello che sovrasta la Sacra Urna, la osserva e l’avvolge con il suo amorevole sguardo”. E proprio queste due Varicedde erano presenti erano presenti all’inaugurazione delimitando i confini del Murales e regalando una più mistica e preziosa interpretazione.

Non si tratta di una fedele riproduzione del gruppo sacro realizzato dallo scultore Capizzi circa un secolo fa. L’intento che sta alla base di questa iniziativa è quello di raccontare la “passione” di Cristo, dei suoi apostoli e, al contempo della nostra città.

Negli occhi di una madre addolorata, nello stupore di un pubblico che accostato sul ciglio della strada osserva ciò che ha di fronte, nella fatica di un uomo che sostiene chi ha bisogno, in realtà, non si racconta soltanto la via Crucis ma la storia della “nostra” Caltanissetta.

Il Cireneo che viene spinto a sorreggere la croce è l’invito a prodigarsi per combattere le ingiustizie e sostenere la parte più fragile e bisognosa della nostra città.

Il popolo che osserva e si chiede cosa succede è l’immedesimazione di ciascun nisseno che ogni giorno, attraversando quella via nevralgica, incontrando persone e dialogando su quanto avviene attorno a noi deve chiedersi se e come può contribuire a rendere la nostra città un luogo più vivibile.

Le lacrime della Madonna che, addolorata vede il proprio figlio che sta per essere crocifisso racconta il dolore di una madre che vede il proprio figlio soffrire o essere obbligato ad andare via dalla propria terra in cerca di un futuro migliore.

“Voglio complimentarmi per la scelta di questo murales – ha commentato il Vicario Diocesano Padre Onofrio Castelli – perché infonde un grande messaggio. Chiunque passerà da questa via non potrà non fermarsi a guardare queste immagini e riflettere su ciò che sta vivendo. È importante restituire dignità al dolore. Non dobbiamo mai banalizzare la sofferenza ma, al contrario, essere sempre a supporto di chi ha bisogno a prescindere dalla possibilità di risolvere il problema che la persona sta vivendo. L’addolorata è la madre dei dolori per eccellenza e a lei si rivolge chi soffre e piange. Dobbiamo cercare di contrastare la <<desolazione>> e cercare, invece, di infondere i sentimenti opposti, quelli di <<consolazione>>. Un principio prima di tutto etico che va anche oltre l’invito cristiano. Accettiamo con carità chi soffre e rivolgiamoci a questa persona con un atteggiamento di ascolto serio, rispettando il dolore e facendocene carico. Non restiamo indifferenti alle difficoltà di chi abbiamo accanto. Proviamo ad attivare tutti i canali possibili per aiutare chi ha bisogno, asciugando le lacrime vere, assicurandoci che fiducia e speranza non vadano mai perdute altrimenti il rischio è la deriva interiore e lo smarrimento totale”.

Il presidente dell’associazione “Piccoli Gruppi Sacri”, Michele Spena, ha anticipato che l’idea, sposata dall’amministrazione Gambino, è quella di trasformare via Rosso di San Secondo in un museo a cielo aperto e, dunque, i prossimi murales richiameranno altri momenti topici della nostra Settimana Santa.

Non si tratta, però, soltanto di “destagionalizzare” i nostri riti per un piacevole diversivo. Si tratta, piuttosto, della voglia di rendere visibili le nostre radici, di raccontare come anche il duro lavoro in miniera veniva affidato alla “Provvidenza divina” e di come le maestranze vivessero un legame molto stretto con la devozione religiosa.

Il nuovo murales inaugurato, dunque, arricchisce la nostra città di colore, di bellezza ma soprattutto di storia e identità. Un’occasione per promuovere il turismo religioso e ricucire un legame con le generazioni passate che ci hanno preceduto con la voglia di appartenere a quel passato e agire, in futuro, cercando di esserne sempre degni.

“La Settimana Santa è un patrimonio culturale locale che deve essere valorizzato al di fuori dei nostri confini locali” ha sottolineato il Sottosegretario Giancarlo Cancelleri anticipando il progetto di portare la Vara Ultima Cena all’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma. Una trasferta che replicherà quella attualmente messa in atto all’aeroporto “Fontanarossa” di Catania. “Non bisogna soltanto raccontare la bellezza della nostra tradizione ma mostrarla concretamente attirando i potenziali visitatori – ha proseguito -. Apprezzo molto la passione e l’impegno messo in campo da tutti gli attori pubblici e privati e posso assicurare che il Governo sta cercando di supportare questa ripartenza cercando di mettere in campo misure che possano garantire alle persone di <<riappropriarsi della normalità>> e tornare ad autorizzare le celebrazioni e le processioni in piazza alla presenza del pubblico”.

E come augurio di una vera ripartenza, al termine dell’inaugurazione il Presidente dell’associazione Piccoli Gruppi Sacri Michele Spena ha chiesto a Padre Onofrio Castelli, al Sindaco Roberto Gambino e al Sottosegretario Giancarlo Cancelleri di poter “accendere” le luci che sovrastano il murales. Un gesto, anche in questo caso, con una forte valenza simbolica che racchiude l’impegno di tutti per poter riportare visibilità e luminosità alle tradizioni culturali e religiose di Caltanissetta.

Articoli correlati

Pubblicità Elettorale