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Draghi, il Silenzio della competenza

Calogero Sanfilippo

Draghi, il Silenzio della competenza

Sab, 13/02/2021 - 08:41

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É finalmente nato il Governo Draghi/Mattarella. Sono stati giorni intensi in cui tutto il Paese ha guardato con grande attenzione e curiosità a Roma ed allo svolgimento delle varie fasi propedeutiche alla nascita del nuovo Governo. Un rituale democratico sempre affascinante che ci siamo goduti un po’ meno del solito in virtù del momento drammatico che il Paese attraversa.

Nelle ultime due settimane sono accadute tantissime cose, molte delle quali assolutamente inaspettate; la svolta europeista della Lega, l’appoggio al nuovo Governo, per certi versi molto sofferto, del Movimento Cinque Stelle, il ritorno in grande stile di Berlusconi, la conferma del Partito Democratico come partito “di Governo” e la coerenza, “costi quel che costi”, della Meloni e di Fratelli d’Italia che, sin dalle prime fasi di apertura della crisi del Governo Conte Bis e dell’incarico a Draghi, hanno dimostrato di credere poco alla possibilità di successo del nuovo Governo e, quindi, dell’Italia.

La cronaca di questi ultimi giorni ha tuttavia messo in evidenza una grande novità della politica italiana rappresentata dal riserbo assoluto e dal generale silenzio istituzionale che hanno accompagnato il Presidente incaricato durante le consultazioni; in un contesto politico riempito costantemente da tante parole, spesso contenuti in “post” dati in pasto ai social solo per scatenare quante più interazioni possibili, per arrivare in primis alla “pancia” di quanti più cittadini/elettori possibili, riscopriamo, ed impariamo ad apprezzare, il significato enorme che può racchiudere il silenzio; un silenzio che sa tanto di competenza.

Da giorni siamo tutti in attesa delle parole pronunciate dal Presidente dal Consiglio. Abituati alle parole, tante, forse addirittura troppe, di tutti i protagonisti della scena politica, abbiamo forse riscoperto in questi giorni la necessita di guardare altrove per ascoltare o leggere solo slogan o apprezzamenti poco edificanti nei confronti dell’avversario e, contemporaneamente, di ritornare a cercare nella politica, con i tempi giusti, soluzioni e risposte.

Il Presidente Draghi non ha ancora iniziato ad operare concretamente nell’interesse dell’Italia e degli italiani ma ha già dato dei segnali importanti alla politica ed a noi cittadini. Forse in questi giorni abbiamo davvero capito quanto possa essere edificante cogliere attorno al nostro Paese, un clima di fiducia, di apprezzamento e di riconoscimento internazionale che è il risultato della storia di un uomo che ha il piacere di parlare solo quando ha davvero qualcosa di importante da dire, quasi sempre al culmine di un lavoro ben svolto e portato a termine.

Auguriamoci che le prossime parole del Presidente Draghi possano essere in linea con le aspettative di tutti noi perché è necessario, con le parole giuste, non solo soddisfare la curiosità di tutti noi sul nuovo Governo e sul suo attesissimo programma, ma anche provare a cancellare lo tsunami di parole cui la politica ci ha abituati negli ultimi anni e di cui, oggi forse lo abbiamo capito, non avevamo un grande bisogno anche perché, purtroppo, molto raramente hanno saputo ispirare le nostre vite, parlare di futuro, proporre soluzioni o descrivere risultati raggiunti.

Subito dopo lo scioglimento della riserva e l’ufficializzazione della lista dei nuovi ministri abbiamo assistito ad una serie di commenti in risposta ad una domanda: sono davvero loro i migliori?

Anche su questo quesito siamo certi che, tra le tante risposte che molti cittadini/elettori si sono affrettati a dare sui social, il silenzio del Presidente Draghi sarà presto colmato da risposte adeguate. Proviamo però qui ad anticipare una possibile risposta del Presidente che, ci piace pensare, possa essere questa: parleranno i risultati. Finalmente, aggiungiamo noi. Il resto sono solo parole delle quali non sentiamo davvero più il bisogno.

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