I presidenti del Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria e Sicilia, le 5 Regioni che da lunedi’ entreranno nella zona di rischio arancione, con una lettera al governo chiedono “doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e della loro quantificazione, onde evitare ulteriori penalizzazioni a queste categorie e affinche’ venga scongiurato il rischio – assai concreto – che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni”.
I governatori Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirli’ e Musumeci sottolineano la “ricaduta drammatica” “su imprenditori e operatori impegnati in attivita’ produttive, commerciali, ricettive, turistiche, gastronomiche, sportive e ricreative”, visto che il provvedimento impone ulteriori restrizioni alla mobilita’ dei cittadini e alla normale conduzione delle attivita’ economiche dei tessuti produttivi, “gia’ duramente messi alla prova e segnati da un punto di vista finanziario, economico e operativo da precedenti provvedimenti restrittivi e dal lungo lockdown primaverile”.

