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Rapina in banca: Carabinieri “seguono” i ladri con le immagini di videosorveglianza

Redazione 2

Rapina in banca: Carabinieri “seguono” i ladri con le immagini di videosorveglianza

Gio, 12/11/2020 - 10:13

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Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Enna hanno arrestato e portato in carcere un ventottenne palermitano, indagato in concorso con il fratello e il padre, per il reato di rapina aggravata.

Le indagini si riferiscono alla rapina perpetrata lo scorso 13 Ottobre ai danni dell’Istituto di Credito Valtellinese di Enna allorquando, in pieno giorno, tre soggetti, con volto travisato, si sono introdotti nella filiale riscendo a fuggire con un bottino di quasi 30 mila euro.

I tre erano entrati all’interno dell’Istituto di Credito con il volto coperto dalle mascherine chirurgiche e da cappellini e, tenendo le mani sempre in tasca, con tono minaccioso avevano lasciato intendere ai dipendenti e ai clienti che potessero nascondere armi. Preso il malloppo erano fuggiti via per le vie cittadine, facendo coì perdere le proprie tracce.

Nonostante l’immediata richiesta di soccorsi e i posti di blocco fissati le principali vie di comunicazione che dal capoluogo conducono agli altri centri abitati, non è stato possibile fermare i tre rapinatori.

Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Enna, con il supporto del Nucleo Investigativo e dei militari della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, però, sono proseguite grazie anche alle immagini di videosorveglianza registrate dalle telecamere di sicurezza del Comune di Enna.

Dall’analisi delle videoriprese, i militari dell’Arma hanno ricostruito così, con precisione, il percorso effettuato dall’autovettura con a bordo i tre rapinatori: si notava il mezzo giungere da Caltanissetta a Enna bassa per poi proseguire fino all’Istituto di Credito, ove la macchina parcheggiava pochi metri dopo l’ingresso. Giunti sul posto, due dei tre rapinatori scendevano dal mezzo e si introducevano nella filiale, dove mettevano a segno il colpo e da dove uscivano dopo circa mezz’ora, per risalire sull’autovettura e abbandonare il centro abitato, questa volta tramite via Sant’Agata, proseguendo poi sulla SP2 Enna-Kamut e facendo perdere, da lì in poi, le loro tracce.

Tuttavia, grazie all’incrocio di più elementi ed alle immagini registrate dalle telecamere, gli investigatori sono riusciti a risalire al numero di targa del mezzo utilizzato dai malviventi, poi individuato sotto casa di uno dei tre indagati, a Palermo.

Su delega del Procuratore della Repubblica dott. Massimo Palmeri e del Sostituto dott. Salvatore Interlandi dell’Autorità Giudiziaria sono state effettuate diverse perquisizioni nelle abitazioni degli indagati. Lì, oltre alla vettura sono stati trovati parte del bottino e ulteriori elementi probatori tra cui gli indumenti usati durante la rapina.

Alla luce delle ricostruzioni e grazie alle fonti di prova raccolte dai Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria ha avanzato richiesta di applicazione di misura cautelare a carico dell’odierno arrestato e disposto la custodia cautelare in carcere.

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