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La famosa Renault 4 a Caltanissetta: la gioia di webeti ed analfabeti funzionali… solo un fotomontaggio

Redazione

La famosa Renault 4 a Caltanissetta: la gioia di webeti ed analfabeti funzionali… solo un fotomontaggio

Mar, 21/04/2020 - 15:07

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Analfabeti funzionali e webeti sempre sul pezzo. Ancora una volta risulta quasi incredibile, seppur drammaticamente attuale, l’incapacità di molti utilizzatori dei social, purtroppo anche di qualche testata giornalistica, di distinguere tra vero o falso, fatto o “minchiata”.

Oggi è bastato un pessimo fotomontaggio che inseriva la mitica Renault 4, nota alle cronache, in una via di Caltanissetta per scatenare le ire dei furbi, dei compulsivi condivisori del post e commentatori dello stesso. Un insieme di baggianate così eclatanti che riporta in auge la discussione sull’utilità di concedere la patente agli utilizzatori dei social: almeno per evitare le stupidate più clamorose. Alcuni dei commenti su quella istantanea modificata con l’onnipresente R4 assurgono all’olimpo della mega-cazzate, peggio della corazzata Potëmkin: in questo caso i 63 minuti di applauso li rivolgiamo a chi tenta di avvisare i funesti divulgatori di fake per indurli ad evitare codesti vituperi.

il fotomontaggio

Ormai, in molti, condividono compulsivamente qualsiasi link o foto ed ancor peggio si ergono ad eruditi tuttologi con commenti da TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). Sui social in tanti si sentono obbligati a dire la loro per sottolineare e ravvivare la folgorante visione di Umberto Eco che di queste ‘legioni’ era consapevole ‘ante-litteram’.

Così tutti si sentono autorizzati a criticare i titoli di giornali (cartacei o online), di avventurarsi in letture filosofiche di sostantivi ed aggettivi, di ergersi ad economisti, virologi, onniscienti dell’ultima ora senza neanche avvalersi di un semplice motore di ricerca: talvolta basterebbe usare Google per evitare condivisioni che attentano alla sanità mentale.

Baste essere positivisti (ndr. per i ‘campioni’ delle etimologie, non sappiamo se vittime della loro presunzione o ignoranza, l’aggettivo in questione non è da intendersi come chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico ma, nel suo significato letterale, come persona che, per carattere o per principio, tiene conto dei soli aspetti reali e concreti delle cose, nella loro pratica utilità), usare la normale diligenza, il buon senso, per rendere i social un piacevole luogo di svago o di costruttivo confronto e non uno stomachevole ammasso di baggianate offensive per l’intelligenza.

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