CALTANISSETTA – PUBBLICHIAMO E RICEVIAMO. Con una lettera alla stampa il presidente della Pro Loco di Caltanissetta, Giuseppe D’Antona, ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della precedente amministrazione Ruvolo.
Non è nello stile del Polo fare polemiche a posteriori, preferiamo infatti risolvere eventuali problematiche o incomprensioni nelle sedi e nei tempi opportuni, tuttavia sentiamo la necessità di fare alcune precisazioni rispetto a quanto affermato nella lettera.
L’amministrazione Ruvolo ha nominato, per la prima volta in assoluto, un referente comunale per Palazzo Moncada nella persona di Michelangelo Lacagnina, architetto competente e artista apprezzatissimo a livello internazionale. Sotto la regia dell’arch. Lacagnina, supportato dagli uffici comunali, sono stati realizzati numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del palazzo, volti al miglioramento delle condizioni espositive e di fruizione delle collezioni permanenti e delle sale destinate alle mostre temporanee. In particolare, è stato rinnovato l’allestimento (luci, basi, pannelli, didascalie) e riaperto alla fruizione lo scalone monumentale esterno, così come è stata data una prima provvisoria sistemazione a largo Barile.
Questa attenzione pratica alle necessità dell’immobile è stata accompagnata da una volontà chiara e concreta di rilancio del palazzo grazie a numerose mostre di interesse nazionale, quali per esempio l’esposizione di abiti antichi siciliani e la mostra di xilografie realizzate da Dalì, che hanno reso Palazzo Moncada una sede espositiva appetibile a livello regionale. Inoltre l’amministrazione Ruvolo, grazie all’impegno degli uffici comunali, è riuscita a ottenere un finanziamento di 510mila euro per il completamento del restauro di Palazzo Moncada. Dunque l’affermazione “mancando ogni tipo di programmazione circa la manutenzione, gli investimenti e la visione della funzione del Palazzo più prestigioso della città” risulta assolutamente falsa e irrispettosa delle tante professionalità comunali e non solo che si sono impegnate con serietà e competenza per il lento ma irreversibile rilancio del palazzo.
Così come distorta è la versione secondo la quale “la presenza costante e appassionata all’interno della Galleria civica d’arte di Palazzo Moncada consente, […], anche un controllo sui beni e le strutture”. La presenza della Pro Loco infatti sarà pure costante ma difficilmente si può definire appassionata: si possono scrivere interi volumi con i racconti di utenti e organizzatori di eventi che hanno trovato poca disponibilità e passione da parte della Pro Loco (senza fare di tutta l’erba un fascio naturalmente, salvando in particolare i meritevoli volontari del Servizio Civile Nazionale), più preoccupata che su ogni locandina ci sia il proprio logo, a prescindere da cosa concretamente la Pro Loco faccia per la realizzazione dell’evento, piuttosto che impegnarsi seriamente nella gestione del palazzo, ivi comprese la pulizia e la disponibilità nei confronti degli organizzatori di eventi. La prima, seppur prevista dal Protocollo d’intesa, senza alcuna deroga scritta, è stata costantemente disattesa, tanto che l’arch. Lacagnina ha dovuto provvedere alla pulizia tramite il personale dell’ex reddito minimo. Con un costo in più per le casse comunali, è chiaro.
La scarsa disponibilità nei confronti degli organizzatori di eventi ha fatto sì che molte iniziative di una certa rilevanza siano state date in gestione a soggetti diversi, come la Rete Museale e Creative Spaces. Queste mancanze risultano ancora più gravi se si pensa che alla Pro Loco il Comune versa annualmente un contributo di 18.000 euro più tutti gli extra. A fronte di queste carenze e inefficienze, confermate anche dalla V Commissione Consiliare che ha ispezionato il palazzo, l’amministrazione Ruvolo ha dato mandato all’Ufficio Cultura di provvedere alla pubblicazione di un bando che possa garantire una nuova forma di gestione del palazzo. Palazzo che a nostro avvisto non è tanto “la metafora di una città incompiuta” bensì l’esempio lampante di un bene prezioso che da “palazzo sottoposto all’arbitrio esclusivo della Pro Loco” è diventato la casa delle arti di tutti i nisseni.
Sull’impegno della Pro Loco per promuovere in termini turistici la città aspettiamo ancora di leggere i numeri delle presenze e i dati effettivi delle ricadute economiche sul territorio frutto dell’operato dell’associazione nissena. Al momento leggiamo solo il racconto abbastanza di parte di chi cerca disperatamente di guadagnarsi un posto di pubblico interesse in città, non essendo stato capace negli ultimi anni di avanzare una concreta e operativa proposta turistica per la città. Cosa che fanno tutte le Pro Loco d’Italia tra l’altro, sempre pronte ad accogliere e a guidare il turista, a fornire materiali informativi gratuitamente: a Caltanissetta invece se il Comune non paga la Pro Loco non fa nulla e non porta avanti progetti autonomi volti all’autentica promozione del territorio.
Infine crediamo che ciascuno di noi sia libero di manifestare la propria opinione: noi abbiamo dovuto leggere la lettera farneticante del presidente della Pro Loco, lui tollererà un like messo dall’ex assessore a un articolo critico nei confronti della mostra di Pasqua.”
Polo Civico Cives 3.0