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Dl Crescita, è una…pupata. Comitato creditori Cmc: “Colpo di spugna su salva-imprese”

Redazione

Dl Crescita, è una…pupata. Comitato creditori Cmc: “Colpo di spugna su salva-imprese”

Mer, 19/06/2019 - 19:16

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 Le 120 imprese siciliane creditrici per 60 milioni del gruppo Cmc con 2.500 dipendenti, le 28 imprese del Quadrilatero Umbria-Marche creditrici di Glf, Cmc, Coci e Astaldi per 31,6 mln e 697 lavoratori, e le 20 imprese della Sardegna creditrici di Glf, Oberloser e Astaldi per 16,4 mln e 400 addetti, apprendono “con stupore e indignazione” della modifica notturna avvenuta durante la riscrittura dell’emendamento, gia’ approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che istituisce il Fondo salva-imprese per il parziale ristoro dei creditori dei General contractor in crisi. E’ l’accusa del commento del Consiglio direttivo del Comitato creditori siciliani della Cmc, interpretando anche il pensiero del Comitato del Quadrilatero e di quello della Sardegna: “Ci sembra di essere di fronte ad una furbata che non comprendiamo e chiediamo la convocazione urgente di un tavolo comune al ministero dei Trasporti, considerato che il tavolo tecnico avrebbe dovuto riunirsi gia’ oltre 20 giorni fa”. La nuova versione, a quanto si e’ appreso, “elimina il termine di pagamento urgente dei crediti entro 85-90 giorni, scarica sulle imprese l’onere di dimostrare l’esistenza di tali crediti e il loro ammontare e, incredibilmente, affida ai debitori il compito di certificarli, il tutto senza indicare un termine di scadenza perentorio”. Cosi’, parlano di “colpo di spugna, che rinvia sine die il pagamento dei nostri crediti, vanifica qualsiasi promessa o impegno. La politica smetta una volta per tutte di prenderci in giro e si renda conto del fatto che tutti noi, 168 aziende con 3.597 dipendenti, che avanziamo 108 milioni in totale, non potremo proseguire i lavori nei cantieri se non riceveremo subito il dovuto. E che non siamo neanche disponibili a barattare soldi con quote dei nuovi soggetti che saranno creati per salvare i General contractor, ne’ a lavorare o a fare forniture, cosi’ come gia’ accaduto per ben tre volte nel Quadrilatero, per conto di chi si sta muovendo per comprare i General contractor pensando di farci proseguire con pochi spiccioli in una visione della Sicilia terra di conquista. Giocare con la vita di cosi’ tante persone, a tutela di chissa’ quali interessi che non si comprendono, e’ veramente da irresponsabili”.