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Mussomeli, ponte crollato. “Comitato Viabilità negata del Vallone “Cominciano le speculazioni”

Carmelo Barba

Mussomeli, ponte crollato. “Comitato Viabilità negata del Vallone “Cominciano le speculazioni”

Lun, 18/03/2019 - 07:49

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MUSSOMELI – Dal Comitato Viabilità negata del Vallone è arrivato il comunicato stampa n.12. Riceviamo e pubblichiamo: “Dal mondo politico, a distanza di quasi sei mesi dall’evento calamitoso che ha distrutto il “ponticello” sulla SP38 per Caltanissetta, ci saremmo aspettati messaggi realistici e opportuni di scuse, di autocritica per i mille disagi arrecati ai cittadini di Mussomeli e del Vallone per un intervento che poteva essere semplicissimo ed immediato ma che invece deve essere ancora realizzato con tutte le gravi conseguenze che tutti sappiamo e conosciamo. Lo stesso dicasi per chi rappresenta il Libero Consorzio le cui scelte tecniche ed operative hanno sollevato tantissimi dubbi ed altrettante recriminazioni da parte di chi questo territorio lo vive e lo conosce. Ma a prescindere da queste opportune considerazioni – si legge nel comunicato stampa diramato sul social – ormai quasi tutti, dopo circa 180 giorni di dibattito accesissimo che ha visto la popolazione del Vallone e le istituzioni e le autorità competenti schierate su posizioni diametralmente opposte, ci si era quasi rassegnati all’idea del ponte Bailey, dell’esercito che chissà per quali motivi si muove con protocolli e tempi di intervento assurdi e incompatibili con l’urgenza richiesta dalle circostanze (almeno dalle nostre parti), ma che ormai era pronto a compiere il grande passo. Senonché si è verificato un fatto inaspettato e a nostro giudizio assai inopportuno: la parlamentare nazionale Azzurra Cancelleri annuncia trionfalmente con un comunicato l’intervento in questione, ringraziando il collega Gianluca Rizzo per l’aiuto prestatole in questa occasione consentendo la realizzazione dell’opera nel “minor tempo possibile”, essendo stati abbondantemente abbattuti i tempi assai lenti della burocrazia. Detto questo sorge spontaneamente una riflessione: dove vive la classe politica, come opera, che cosa fa per il territorio? Queste dichiarazioni ci sembrano surreali, assurde e prive di buon senso, perché noi questa signora che è pagata lautamente da tutti noi in quanto Stato per affrontare le varie problematiche politiche e sociali, nazionali e locali, non la conosciamo, perché della classe politica, tranne rare eccezioni, abbiamo potuto constatare, nella fattispecie e non solo, il vuoto e l’inadeguatezza, l’assenza e il disimpegno, perché il tutto non può esaurirsi in sterili incontri e improduttive passerelle. La popolazione della Sicilia, e soprattutto quelle delle zone interne sono stanche: stanche di essere ingannate, trascurate, vilipese, stanche di subire uno spopolamento progressivo che priva i territori delle migliori energie giovanili, di assistere anno dopo anno alla mortificazione dei diritti e al progressivo smantellamento dei servizi. Si avvicinano le elezioni europee e tra i cittadini serpeggia l’idea, se non la convinzione di non votare. Vista la distanza che di fatto c’è con ogni genere di rappresentanza politica, saltare le europee non sarebbe forse un’idea sbagliata. Organizzare una raccolta delle tessere elettorali nelle varie piazze dei comuni del Vallone e, perché no, anche negli altri comuni della provincia, potrebbe essere un’iniziativa valida per spingere la classe politica a riflettere su tanti comportamenti omissivi e sbagliati. Tali tessere potrebbero essere consegnate ai sindaci che potrebbero fare da tramite con la Prefettura ed in questo modo rendersi conto degli umori di questo popolo martoriato e più volte ingannato, usato solo come bancomat per il pagamento delle tasse”.

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