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Droga, canale di Sicilia: carico da 100 mln su veliero da Africa, GdF impedisce affondamento 

Redazione

Droga, canale di Sicilia: carico da 100 mln su veliero da Africa, GdF impedisce affondamento 

Gio, 29/11/2018 - 12:51

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RAGUSA  – Un carico da 100 milioni di euro viaggiava su un veliero di 19 metri. C’erano ben 11 tonnellate di hashish sul natante fermato nel Canale di Sicilia, in acque internazionali e condotto a Pozzallo. Un tesoro che i trafficanti attivi sulla rotta Africa-Europa, braccati e incastrati, hanno tentato di affondare. L’operazione e’ della Guardia di finanza, con il coordinamento del Servizio centrale investigativo criminalita’ organizzata. Tratti in arresto i due membri dell’equipaggio, entrambi bulgari. Un’operazione che si inquadra nell’attivita’ di collaborazione internazionale tra le autorita’ spagnole, la Direzione centrale per i Servizi antidroga italiana e la Guardia di finanza.
Un colpo durissimo assestato al narcotraffico. Le informazioni fornite dagli investigatori della Greco Galizia e dell’Udyco Central Brigada Estupefacentes spagnole dirette all’esperto per la sicurezza della direzione generale dei servizi antidroga presso l’Ambasciata di Italia a Madrid, sono state sviluppate dal comando operativo aeronavale di Pratica di Mare che hanno individuato la barca a vela “Leucothea”, battente bandiera olandese agganciata a settanta miglia a sud ovest delle coste siciliane. La barca e’ stata abbordata dal pattugliatore Monte Sperone e un team specializzato, con mare forza 7, e’ salito a bordo bloccando i due bulgari che hanno tentato di affondare la barca assieme al carico. All’interno 407 sacchi di iuta colmi di hashish. A Ragusa anche i rappresentanti dell’Ambasciata spagnola.
La fase di controllo e’ partita al confine tra Algeria e Marocco, perche’ le autorita’ spagnole hanno riferito della consuetudine per le imbarcazioni che trasportano droga, di essere rifornite con barche d’appoggio in quella zona. Il veliero non era tracciato con trasponder, l’unica accensione del dispositivo nel pressi di Ibiza; ha seguito il tipico percorso di tutti i vettori sequestrati fino a questo momento, dall’Africa, al nord di Malta, passando dal centro di Canale di Sicilia. La Libia costituirebbe una sorta di centro di stoccaggio per la merce. Tra Catania, Palermo e Ragusa negli ultimi mesi sono state sequestrate quasi cinquanta tonnellate di stupefacenti. Per il procuratore di Ragusa, Fabio D’Anna, “determinante e’ la cooperazione. La nave di nazionalita’ olandese condotta dai due bulgari era andata probabilmente a rifornirsi in nord Africa e stava trasferendo la droga. Operazione di abbordaggio difficile con mare forze 7. Brillanti e tempestivi i finanzieri, perche’ l’equipaggio stava tentando di affondare il natante”.

 Grazie alle informazioni delle autorita’ spagnoli, ha aggiunto il procuratore, “si e’ potuto attivare ombrello investigativo per individuare natante e attivare le successive operazioni. La droga era suddivisa in 400 sacchi con loghi diversi che probabilmente dovevano essere sbarcati a seconda del logo, in luoghi diversi”.
Il dirigente superiore dirigente superiore ambasciata di Spagna, Domingo Suarez Suarez, parla di un “sequestro molto importante. Grande collaborazione attraverso gli organismi delle ambasciata per dirigere le informazioni che avevamo raccolto e finalizzarle”. “Abbiamo approcciato questo fenomeno in ottica internazionale – ha detto Giorgio Salerno, comandante provinciale della Guardia di finanza di Ragusa – lavorando in sinergia strettissima. In pochissimo tempo dall’attivazione all’intervento, sono stati coinvolti organismi e competenze che hanno permesso di agire con decisione e portare a termine l’intervento. Fondamentale apporto comparto aeronavale. Solo con l’abbordaggio abbiamo avuto la certezza del risultato. Si fingevano dei diportisti”. Il comandante del gruppo aeronavale di Messina, colonnello Cristino Alemanno parla di esperienza e competenza: “Siamo in mare da decenni ed abbiamo acquisito competenza e capacita’ tecnica. Siamo unica forza di sicurezza a mare. I trafficanti avevano tagliato le prese a mare nel gavone del motore, ma i militari se ne sono accorti per tempo, scongiurando il rischio di affondamento. La competenza tecnica con aerei ed elicotteri per orientare il dispositivo navale, e lo studio dello scenario ha poi permesso di portare a termine l’operazione”. Il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, Cosmo Virgilio parla di 800 narcotrafficanti arrestati, per un valore di oltre 1,7 miliardi di euro, e’ l’esito delle attivita’ degli ultimi 4 anni: “Collaboriamo da tempo con Spagna e Grecia ed abbiamo attivita’ di intercetto rapido per carichi di questo tipo controllando anche i traffici di migranti e sigarette”. E il capitano Pasquale Acampora della direzione centrale servizi antidroga sottolinea la rete di esperti nel mondo, dislocata sulle maggiori rotte di traffico di droga: “Lo studio con il collega spagnolo prevede che la racconta notizie venga condiviso con i reparti. Il veliero batte bandiera olandese e dall’Olanda abbiamo ottenuto permesso attraverso Dcsa ed in tempi rapidissimi”. Lo Scico procedera’ con altri approfondimenti tecnici sula strumentazione.