Salute

Serradifalco. Passa al Tar la giurisdizione della causa promossa dagli eredi del Principe Licata di Baucina contro il Comune di Serradifalco.

Redazione 1

Serradifalco. Passa al Tar la giurisdizione della causa promossa dagli eredi del Principe Licata di Baucina contro il Comune di Serradifalco.

Ven, 26/10/2018 - 23:17

Condividi su:

SERRADIFALCO. Il tribunale di Caltanissetta, tramite il Giudice unico Maria Lucia Insinga, ha devoluto la giurisdizione della causa promossa dagli eredi del Principe Licata di Baucina contro il Comune di Serradifalco per ottenere la restituzione di numerosi terreni oppure la contropartita in denaro sui quali il Comune aveva costruito, nel tempo, diverse e onerose opere pubbliche. La nobile famiglia palermitana, tramite i fratelli Biagio e Francesco Licata di Baucina (difesi dall’avv. Marcella Peritore), aveva citato in giudizio il Comune di Serradifalco in merito al diritto di proprietà di alcuni terreni che i loro avi avevano concesso in enfiteusi al Comune che, nel tempo, vi aveva realizzato opere pubbliche. La vicenda è iniziata nel 2014 facendo discutere non poco in paese, anche perché la richiesta avanzata dai Baucina al Comune di Serradifalco implicava o la consegna di diverse opere pubbliche ai proprietari dei fondi oppure il pagamento di svariati milioni di euro, con il rischio di aggravare la già precaria situazione economico finanziaria dell’ente comunale. I ricorrenti, citando in giudizio il Comune, hanno reclamato il  diritto alle indennità di esproprio dei terreni su cui sono stati realizzati il teatro De Curtis, il campo sportivo, il parcheggio tra via Calogero Volpe e Papa Giovanni XXIII, alcuni capannoni della zona artigianale ed una serie di immobili compresi in 5 fogli catastali ricadenti in 45 particelle. Secondo loro questi terreni sarebbero stati “concessi in enfiteusi perpetua” dai loro avi. Nel 2016, oltre al Comune, ad essere citato in giudizio è stato anche l’Istituto autonomo case popolari (Iacp) poichè anche quei terreni nei quali sono state realizzate case popolari sarebbero di loro proprietà in quanto il diritto di proprietà su tutti quei terreni non si sarebbe estinto. A difendere le ragioni del Comune è stato incaricato l’avv. Antonio Onofrio Campione, legale dell’Unione Terre di Collina. Il Comune riteneva di aver avviato correttamente e concluso a perfezione le procedure di espropriazione, per cui nulla doveva a coloro che si erano qualificati come eredi degli estesi fondi ormai integrati nel tessuto urbano e sede di importanti opere pubbliche. Il Comune aveva chiesto, in via preliminare, che il Tribunale Civile dichiarasse il proprio difetto di giurisdizione in favore del Tar di Palermo. Una richiesta che il Giudice Insinga ha accolto rinviando le parti al Tar dove ora si sposta il braccio di ferro legale tra il Comune e i discendenti della nobile famiglia palermitana.

Pubblicità Elettorale