Salute

Mussomeli, vecchio ospedale autentico gioiello architettonico che continua a perdersi e 150 anniversario fondatore

Carmelo Barba

Mussomeli, vecchio ospedale autentico gioiello architettonico che continua a perdersi e 150 anniversario fondatore

Mar, 27/02/2018 - 08:00

Condividi su:

MUSSOMELI –  Continua a depauperarsi nell’indifferenza generale il vecchio ospedale cittadino di proprietà dell’Asp, un autentico gioiello architettonico che risale alla fine dell’800. Per altro il prossimo 14 agosto, cadrà il 150° anniversario di morte del suo fondatore, il giovane Giacomo Longo.   Andiamo con ordine. Che a Mussomeli un ospedale sia esistito fin dal 1500, lo testimonia la storia. Si trattava all’epoca dell’ospedale di Santa Rosalia, adiacente la chiesa di Sant’Antonio Abate. Facendo un balzo in avanti di secoli, arriviamo all’ospedale “Maria Immacolata”. Soltanto in seguito ad alcune vicissitudini, infatti, a tale denominazione venne affiancato il cognome Longo, appartenente al 26enne Giacomo, laureato in Giurisprudenza. Giacomo Longo, appartenente a una ricchissima famiglia, alla sua morte destinò tutti gli averi alla costruzione di un ospedale proprio a Mussomeli, essendo diventato quello antico di Santa Rosalia quasi inattivo e insufficiente al bisogno.   Esiste infatti copia dello statuto dell’ospedale per la sua trasformazione in Ente morale, datato 8 giugno e approvato ufficialmente con Regio Decreto il 23 luglio del 1903 da re Vittorio Emanuele II (contrassegnato dal funzionario Zanardelli e dal direttore capo della terza Divisione Bonino) e successivamente inserito nella “Raccolta Ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia”.   In tale documento si legge a chiare lettere che l’ospedale venne fondato dai Reverendissimi della chiesa Cattedrale di  Agrigento canonico Giuseppe Bondì e canonico Gaspare Bonfiglio con atto del 21 settembre 1900 presso notaio Tommaso Picarella di Agrigento registrato il 26 dello stesso mese al numero 492 ed aveva come scopo dichiarato il ricovero, mantenimento e cura degli ammalati poveri di ambo i sessi del comune di Mussomeli e di quello di San Giovanni Gemini che per la loro povertà non avevano i mezzi per curarsi. Nello stesso atto si stabilisce che l’ospedale viene intitolato a Maria SS. Immacolata.  Per capire ancora meglio però, bisogna fare un passo indietro e tornare a quel 14 agosto del 1868 quando a Palermo, a soli 26  anni muore Giacomo Longo, nato a San Giovanni di Cammarata  da Vincenzo e da Grazia Nigrelli di Mussomeli. Il giovane, proprietario dell’ex feudo Realmici, prima di morire destinò buona parte delle sue sostanze alla fondazione di un ospedale a Mussomeli. Giacomo spirò prima di legalizzare le sue intenzioni e allora si rivolsero all’unica erede di diritto, la sorella suora, Domenica Longo, del monastero di Agrigento cui apparteneva tutto l’asse ereditario. I due canonici Bondì e Bonfiglio avrebbero voluto realizzare un’opera ad Agrigento, ma intervennero Don Giuseppe Giudici e Don Carmelo Sorce, sindaco di Mussomeli e presidente della Congregazione di carità, e dopo lunghe e laboriose pratiche (leggi duri braccio di ferro), si arrivò all’atto del 21 settembre 1900. L’ospedale nacque quindi nella zona bassa di Mussomeli e al titolo di “Maria Immacolata” venne aggiunto appunto il nome Longo, senza però che si provvedesse a modificare lo statuto. In seguito tale abitudine venne mantenuta sino a diventare ai nostri giorni consuetudine.   Tra l’altro anni addietro, proprio in quel vecchio ospedale, dismesso nel 1957, furono rinvenuti due busti in gesso raffiguranti Giacomo e suor Domenica Longo,  attualmente allocati nella sala d’attesa del Pronto soccorso del nuovo ospedale.  (ROBERTO MISTRETTA)

Pubblicità Elettorale