Salute

Mussomeli, Randagi in branco al cimitero

Carmelo Barba

Mussomeli, Randagi in branco al cimitero

Lun, 26/02/2018 - 07:00

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MUSSOMELI – Continuano gli avvistamenti di randagi sia in pieno centro abitato sia, da ultimo, al cimitero dove è stato fotografo un numeroso branco di cani adulti che, indisturbati, si aggiravano tra i viali delle tombe. E va da sé che tale stato di fatto continua a provocare parecchio malcontento ma anche paura, come per altro ha testimoniato il pensionato Calogero Calà, che nei giorni scorsi, nei pressi dell’arciconfraternita della Madrice, ha visto una cagna adulta che trasportava un proprio cucciolo. A riprova che in zona ci sarebbero  diverse cucciolate.  A queste segnalazione se ne aggiungono altre: “L’altro giorno –dice una signora- ho visto un numeroso branco di randagi aggirarsi lungo le traverse del Viale Europa, ma perché nessuno provvede alla loro cattura?”   Insomma il problema randagi continua a persistere. Per altro, lo scorso fine ottobre un branco di randagi fu fotografato perfino all’interno del perimetro ospedaliero dove famelico si aggirava in cerca di cibo, più di recente, un altro branco ancora più numeroso è stato fotografato da Sebastiano Luvaro in piena Via Palermo alle 23 circa, così come altri randagi si incontrano nell’immediata periferia di Mussomeli, vagabondare indisturbati.  Una presenza fastidiosa per non dire pericolosa che ha costretto diversi amanti della corsa e della passeggiata bucolica, che hanno a cuore la propria sicurezza, a cambiare abitudini di vita e dotarsi di tapis roulant. Da ultimo ci fu anche un’aggressione con l’inizio del 2018, con un mussomelese finito in ospedale col polpaccio lacerato da un morso. Ferite talmente profonde da richiedere l’intervento chirurgico/ortopedico.  L’amministrazione comunale da parte sua è corsa ai ripari con Piano straordinario anti randagismo, sottoscrivendo una convenzione con l’Asp, riaprendo l’ambulatorio veterinario in contrada Indovina e pubblicando l’avviso finalizzato alla formazione di una short list per l’individuazione di soggetti a cui richiedere la prestazione occasionale d’opera relativa alla cattura di cani randagi vaganti  nel territorio comunale.    Quella dei randagi purtroppo è storia vecchia che perdura da diversi anni e con essa bisogna fare i conti, e senza sottovalutazioni di sorta, anche perché proprio in questa cittadina si sono registrati anche diversi casi di attacchi a ovili e pollai, casi di avvelenamento, di abbandono di cuccioli ed anche un durissimo braccio di ferro tra i titolari di canili e rifugi sanitari del territorio contro l’Amministrazione comunale che ha affidato ad un ditta calabrese la cattura dei randagi. (R.M.)

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