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Caltanissetta, gradinata Alessandro Manzoni: il regno dell’indecoroso, segnalazione di un lettore

Redazione

Caltanissetta, gradinata Alessandro Manzoni: il regno dell’indecoroso, segnalazione di un lettore

Mer, 18/11/2015 - 12:18

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CALTANISSETTA – Le indegne condizioni della gradinata “Alessandro Manzoni” a Caltanissetta si protraggono da anni. Nonostante le numerose segnalazioni inoltrate al Comune, nessuno si è mai interessato del degrado che investe questa zona. Alla nostra redazione è giunta l’ennesima segnalazione, con la speranza che prima o poi “qualcuno” dell’Amministrazione decida di intervenire.

Buongiorno Direttore,con la presente intendo denunciare, come più volte fatto a commento degli articoli pubblicati a riguardo sul vostro sito, del penoso e a dir poco indecoroso stato in cui stagna la “Gradinata Alessandro Manzoni”.

Per i nisseni che non la conoscessero, la scalinata collega via Conte di Cavour con Piazza Marconi, e ormai da decenni “vegeta”, è proprio il caso di dire, nelle condizioni rappresentate nelle foto allegate.
Il Comune si limita di tanto in tanto a tagliare le erbacce che puntualmente si ripropongono, quasi fosse un fastidio necessario.  Sarà poiché la Gradinata non compare nemmeno su GoogleMaps, che subisce questa sconcertante indifferenza, da parte di tutte le amministrazioni che si succedono?
Oltre ad offrire uno spettacolo indecoroso da città degradata e fatiscente, è estremamente pericolosa per la presenza di mattonelle (oscene tra l’altro) divelte e gradini sconnessi. Senza contare le auto parcheggiate continuamente sulla sommità in piazza, che ne impediscono la normale fruizione ed il passaggio.
Si parla tanto di recupero del centro storico, ma sempre con interventi superficiali e mai organici. 
La scalinata, qualora recuperata sarebbe un  ottimo percorso urbano, che valorizzerebbe ulteriormente Piazza Marconi, e la stessa via Conte di Cavour.
Spero con questa mia di aver posto le basi affinché qualcuno presso la giunta comunale cominci a interessarsi alla città mettendo da parte gli interessi personali.
Maurizio Amico

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