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San Cataldo. La lettera aperta del sindaco Modaffari all’onorevole Pagano: “Siamo stanchi di subire vessazioni da governo Renzi”

Redazione

San Cataldo. La lettera aperta del sindaco Modaffari all’onorevole Pagano: “Siamo stanchi di subire vessazioni da governo Renzi”

Gio, 11/06/2015 - 11:25

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modAFFARISAN CATALDO – Mi prendo la libertà di scrivere una lettera aperta a nome di una larghissima fetta di cittadinanza che ogni giorno affronta delle difficoltà che non è facile raccontare e che si trova inondata di nuove tasse che erodono la capacità di sopravvivenza stessa. Come Lei saprà certamente, per esperienza indiretta, il riferimento della comunità locale è sempre il Sindaco, a prescindere dalle responsabilità politiche a livello nazionale e regionale.
La politica “dall’alto” sta attuando, già da qualche tempo, una strategia semplice e efficace per sgravarsi da ogni responsabilità, scaricandola sugli Amministratori locali: sottrarre risorse certe ai Comuni con tagli indiscriminati e senza alcuna logica, imponendo ai Sindaci e ai Consigli Comunali di imporre nuove tasse, buona parte delle quali di (molto) dubbia riscossione, soprattutto in zone povere e in grave difficoltà come le nostre. I Sindaci, insomma, visti come semplici esattori dello Stato.
È per dare risposta a questi cittadini che mi sento di rivolgermi a Lei chiedendo lumi su alcune questioni e per condividere con tanta autorità politica l’angoscia dei nostri concittadini sancataldesi.
Lei è del gruppo “Area Popolare” (composto da NCD-UDC) che ha sostenuto il governo Letta-Alfano, cioè di quel governo che ha “inventato” la IUC, introducendo di fatto una nuova tassa sulla testa dei cittadini (la TASI). Lo stesso gruppo che ha votato (seduta 395 del 19/03/2015) il decreto legge del 24 gennaio 2015 n. 4 con cui il governo del PD e Renzi ha introdotto una tassa odiosa e iniqua, che rischia di desertificare il centro Sicilia e mettere definitivamente in ginocchio decine e decine di famiglie. L’UDC, tra l’altro, tiene in vita, con il PD, il disastroso regno di Crocetta in Sicilia.
Lei si è più volte esposto in pubblico sull’argomento Imu agricola. Riportando le Sue parole, stiamo aspettando un impegno affinché “il Governo sopprima l’Imu per i terreni agricoli montani e cancelli i conseguenti tagli ai trasferimenti ai Comuni”, oppure l’avvio di un “un serio approfondimento che, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, potrebbe portare alla definitiva cancellazione dell’imposta” o di avere chiari segni del Vostro “impegno per la totale soppressione dell’Imu agricola”.
A queste parole, però, è seguito il voto del Suo gruppo, prima compatto al Senato, poi con qualche frizione alla Camera, dove Lei ha comunque votato favorevole a differenza di altri parlamentari siciliani e persino di alcuni appartenenti alla stessa “Area Popolare”.
PaganoIl governo non sembra avere intenzione di eliminare alcunché e, anzi, altre nerissime prospettive si intravedono all’orizzonte. Qual è e quale sarà la Sua posizione?
Da Primo Cittadino posso avere il privilegio di chiederLe di fare marcia indietro sull’Imu agricola, chiedendoLe un’azione chiara e decisa in Parlamento affinché questo tributo odioso venga soppresso? E che, anzi, ci sia un’azione del Governo mirata al sostegno di aree depresse e in grave condizione di indigenza?
Non sono richieste campate per aria: si rifanno semplicemente alle Sue parole a giornali e tv quando ha dovuto discutere dell’argomento. Nel caso in cui non potesse adempiere, quale sarà la Sua posizione nei confronti di questo Governo Renzi che ama tanto tartassare i cittadini?
I cittadini si sentono abbandonati e così noi Amministratori locali: siamo stanchi di subire vessazioni che paralizzano l’attività dei Comuni, costretti a “tirare a campare”. Come sa, l’Amministrazione Comunale ha fatto ricorso al Tar Lazio: non avremmo mai voluto introdurre né Tasi né Imu agricola, ma il Governo ci costringe a farlo. In questo, in qualità di referente politico a livello nazionale, vorremmo il Suo sostegno, che riteniamo debba prescindere dalle proprie posizioni politiche. Un sostegno che sarebbe ampiamente ricambiato nel caso in cui si portassero in Parlamento queste istanze di cui sono semplicemente latore privilegiato.

GIAMPIERO MODAFFARI

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