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Palermo, operazione “Jafar”: sgominato il mandamento mafioso Misilmeri-Belmonte, 7 i fermati

Redazione

Palermo, operazione “Jafar”: sgominato il mandamento mafioso Misilmeri-Belmonte, 7 i fermati

Mer, 04/03/2015 - 18:12

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PALERMO I carabinieri del Comando provinciale di Palermo, hanno fermato sette persone accusate dalla Direzione distrettuale antimafia di appartenere al mandamento mafioso di Misilmeri – Belmonte Mezzagno. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e minaccia aggravati dal metodo e dalle finalita’ mafiose. Tra i fermati, il vertice del mandamento e i reggenti delle famiglie mafiose di Belmonte Mezzagno e Bolognetta che ne costituiscono articolazione. Alle indagini dell’operazione che i carabinieri hanno chiamato “Jafar” hanno collaborato le vittime delle estorsioni.

L’indagine, avviata nel novembre 2013, si collega all’operazione “Sisma”. Tre dei fermati sono considerati boss ‘reggenti’ di varie articolazioni della mafia palermitana: Giuseppe Vasta, 65 anni, del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno, Filippo Salvatore Bisconti, 55 anni, della famiglia di Belmonte Mezzagno e Pietro Cireco, 75 anni, della famiglia di Bolognetta. Gli altri quattro fermati sono Giovanni Ippolito, 48 anni, Aristide Neri, 36 anni, Antonio Pirrone, 46 anni, e Alessandro Ravesi, 38 anni. Secondo l’accusa, Ravesi, Ippolito e Neri erano uomini di fiducia di Vasta. Cinque le estorsioni ricostruite, tutte ai danni di imprenditori edili e commercianti. In una delle intimidazioni monitorate, l’8 marzo dell’anno scorso erano stati deposti crisantemi sotto una scritta minacciosa sulla saracinesca di una macelleria a Marineo. Nelle intercettazioni agli atti dell’inchiesta, si ascoltano gli indagati pianificare azioni violente, come malmenare un commerciante a colpi di bastone attendendolo al rientro dal lavoro, o sequestrare un albergatore che non voleva pagare il ‘pizzo’.