SAN CATALDO – Studiare le soluzioni per valorizzare i prodotti locali; puntare il “focus” sulle difficoltà che attanagliano le diverse realtà imprenditoriali e, inoltre, “riscoprire l’orgoglio di essere imprenditori sancataldese”: di questo si è parlato, Venerdì 11 luglio nell’aula consiliare di Palazzo di Città, nell’incontro tra il sindaco Giampiero Modaffari, l’Assessore allo Sviluppo Economico, Aldo Riggi, gli amministratori locali, diversi esponenti del mondo imprenditoriale, tra cui lo scrittore Enzo Russo, presidente dell’Associazione Antiracket “Noi e la Sicilia”.
Così il Sindaco, rivolgendosi agli intervenuti: “Gli imprenditori sono il cuore dell’economia sancataldese. Tutti ne conosciamo i problemi, dalle allocazioni fisiche alle pastoie burocratiche. Noi siamo disposti ora ad ascoltare le vostre proposte”. E l’assessore Riggi: “Riconosciamo il vostro ruolo sociale, portatore di benessere, sviluppo, lavoro. Noi politici siamo i “venditori” dei prodotti del nostro territorio: dateci voi gli strumenti per farlo”.
Poi, la parola agli industriali: “Gli imprenditori hanno bisogno della presenza dei Comuni – ha affermato Salvatore Virzì, presidente della rinata “Assioe” -. La zona di “San Cataldo Scalo”, poggia sull’asse che vede coinvolti i Comuni di San Cataldo, Caltanissetta e Serradifalco e ciò mette in seria difficoltà dal punto di vista dei servizi. Chiediamo che San Cataldo si faccia promotore di dialogo con le altre realtà”.
Poi, Salvatore Mistretta: “San Cataldo Scalo, attualmente nel territorio di Caltanissetta, deve diventare territorio di San Cataldo . Versiamo centinaia di migliaia di euro al capoluogo, ma non riceviamo servizi. Chiediamo che il Sindaco si faccia promotore delle giuste iniziative in tal senso”. A seguire, Giuseppe Riggi: “Chiediamo uffici comunali a disposizione delle aziende”.
Maurizio Nicosia: “Prima di tutto, serve conoscersi fra noi imprenditori, dobbiamo fare “rete”. Vincenzo Anzalone: “A San Cataldo c’è il fior fiore dell’imprenditoria manifatturiera in Sicilia, il Comune dovrebbe essere orgoglioso di noi. Filippo Cammarata: “Si potrebbe fare il punto sulle aziende esistenti, capire cosa producono e, magari, creare un catalogo per far sì che vengano conosciute fuori e partecipino a fiere di settore”. Ernesto Emma: “Occorre valorizzare i nostri prodotti.” Marco Nicosia: “La zona industriale è allo stato brado: manca Internet, in uno certo svincolo stradale vi è un incidente al giorno e serve una pianificazione fiscale”.
Infine, Enzo Russo: “Per risolvere i problemi serve identificare l’ente responsabile. E serve unirsi in sinergia per far sì che le istituzioni si attivino a garantire i diritti degli imprenditori e combattere possibili condizionamenti da parte di organizzazioni criminali”.
