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Leandro Janni: “Fenomenologia di Michele Campisi, sindaco di Caltanissetta”

Michele Spena

Leandro Janni: “Fenomenologia di Michele Campisi, sindaco di Caltanissetta”

Gio, 16/01/2014 - 09:01

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imageCALTANISSETTA – In medio stat virtus? A quanto pare, l’attuale sindaco di Caltanissetta MicheleCampisi gode del consenso di un nisseno su due. Questo, secondo l’ultimo, annuale sondaggio dell’istituto IPR Marketing per Il Sole 24 ore, sul rapporto tra amministratori locali e cittadini amministrati. Che dire? Nulla. A parte un certo sconcerto. Però, a pensarci bene (mutatis mutandis – ovviamente), a proposito del personaggio pubblico, del primo cittadino Michele Campisi, viene in mente  Fenomenologia di Mike Bongiorno, il celebre saggio scritto da Umberto Eco nel 1961 e pubblicato all’interno dell’opera Diario minimo.

Scriveva Eco: “Mike Bongiorno convince dunque il pubblico con un esempio vivente e trionfante del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suolivello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti.”Analizzando dal punto di vista semiotico le ragioni del successo di Mike Bongiorno, viene dunque articolata una disamina degli effetti sociologici prodotti dalla televisione nell’Italia del boom economico. Di fatto Eco anticipa di molti decenni una serie di considerazioni, tuttora estremamente attuali, circa l’appiattimento mentale prodotto nella massa dei telespettatori, da un certo tipo di sottocultura televisiva, di cui la fenomenologia all’epoca tracciata costituiva il presupposto. Cito ancora Eco: “Ora, nel campo dei fenomeni quantitativi, la media rappresenta appunto un termine di mezzo, e per chi non vi si è ancora uniformato, essa rappresenta un traguardo. Invece, nel campo dei fenomeni qualitativi, il livellamento alla media corrisponde al livellamento a zero. Un uomo che possieda tutte le virtù morali e intellettuali in grado medio si trova immediatamente a un livello minimale di evoluzione. La “medietà” aristotelica è equilibrio nell’esercizio delle proprie passioni, retto dalla virtù discernitrice della prudenza; mentre nutrire passioni in grado medio e aver una media prudenza significa essere un povero campione di umanità.” E aggiunge: “In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quando la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provocazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei critici e del pubblico) nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio e per sconsideratezza. Quanto più è mediocre, l’uomo mediocre è maldestro. Mike Bongiorno lo conforta elevando la gaffe a dignità di figura retorica, nell’ambito di una etichetta omologata dall’ente trasmittente e dalla nazione in ascolto.” Non aggiungo altro.

Sia chiaro: oggetto dell’indagine di Eco su Mike Bongiorno e il personale riferimento al sindaco nisseno Michele Campisi non è l’uomo, ma il personaggio pubblico. Ci mancherebbe! A pensarci ancora meglio, però, l’analisi di Eco è, mi sembra,estensibile a quasi tutti i sindaci che si sono succeduti negli anni a Palazzo del Carmine. Non è forse la mediocrità un valore assoluto (individuato, coltivato eapprezzato) in questa nostra Città, quantomeno in ambito politico?

Leandro Janni

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